Clima in crisi, l’allarme dell’Enea: Lombardia la più esposta. Tempeste, grandine e frane in sequenza: non è più un fatto eccezionale

Fine settimana di Pasqua con 865 interventi. Studio ventennale sui pericoli degli eventi estremi, secondi solo al Trentino per decessi

Meno festa e più mobilitazione: il fine settimana di Pasqua è stato per la Lombardia segnato da emergenze continue fra frane e danni. Dall’inizio dell’emergenza, il 30 marzo, fino alle 9.30 di lunedì i vigili del fuoco sono intervenuti 865 volte. Una ventina di persone evacuate, paesi isolati per diverse ore e una ferrovia interrotta i casi più importanti fra quelli affrontati. Ma è l’Enea a lanciare l’allarme su quello che è sempre meno un fatto eccezionale. Uno studio pubblicato sulla rivista Safety in Extreme Environment ha permesso di identificare le aree più a rischio del Paese per mortalità da eventi estremi. Dal 2003 al 2020 si calcolano 378 decessi, di cui 321 per frane e valanghe, 28 per tempeste e 29 per inondazioni. Le regioni con il maggior numero di decessi e di comuni coinvolti sono risultate Trentino-Alto Adige (73 decessi e 44 comuni) e proprio la Lombardia (55 decessi e 44 comuni).

Brescia e Valcamonica: nuova frana sulla ferrovia, 15 evacuati a Edolo

Pioggia e vento anche in Valcamonica, nel Bresciano. Una nuova frana dopo quella di agosto è caduta lungo la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, riaperta nella sua interezza appena lo scorso sabato. Il traffico ferroviario è interrotto tra Cedegolo e Edolo e sul posto ci sono i vigili del fuoco e i tecnici della società di gestione. Sempre a Edolo quindici persone sono state evacuate ed è intervenutqa la Difesa con i militari. È alto, invece, il rischio valanghe al Gaver, lungo la strada 669. Nelle prime ore del mattino si è verificato uno smottamento lungo la strada 39 Edolo-Aprica. La Statale è stata chiusa ed è stata istituita una deviazione.

Varese e Lago Maggiore: straripa il torrente Viganella, grandine sul Parco Ticino

Emergenza nella notte a Luino, nel Varesotto. A Laveno un’imbarcazione rischiava di affondare. Le squadre dei vigili del fuoco sono intervenute oltre a Luino, dove si è aperta una voragine, anche a Mesenzana, Orino, Dumenza, Cuvio e Montegrino. È salito anche il livello dei laghi di Varese e Maggiore. A Leggiuno sono state evacuate tre famiglie per l’esondazione del torrente Viganella in prossimità del cantiere del viadotto ferroviario. Chiusa la statale 344dir di Porto Ceresio a Cremenaga. Nel tardo pomeriggio strade e campi imbiancati di grandine fra Milanese, Varesotto e Novarese, nell’area del Ticino.

Bergamo e le valli: esondazione a Vilminore, blackout a Villa d’Ogna

Nella Bergamasca la situazione più critica si è registrata a Villa d’Ogna il maltempo ha causato la caduta di un albero sulla linea elettrica che serve il paese, ma i disagi sono stati solo temporanei. Ieri in mattinata, sulla strada del Passo della Presolana sono caduti alcuni alberi, ma i vigili del fuoco sono subito intervenuti. E ancora, in Valle Brembana una frana è caduta tra Bracca a Cornalta e la strada è stata chiusa, mentre a Zogno una frana ha interessato la pista ciclabile. Infine, sempre stamattina, a Vilminore di Scalve, esondazione del torrente a Bueggio.

Lecco, Sondrio e Valtellina: Tartano isolata per ore, chicchi di ghiaccio sulla Ss36

Bufera di neve in Valtellina. Chiusa la SS 301 del Passo del Foscagno. Remo Galli, il sindaco di Livigno, in accordo con Anas, ha scelto di prorogare lo stop al collegamento con il resto della Valtellina. Per raggiungere Livigno bisogna passare dalla Svizzera. Una slavina, caduta nei pressi del Foscagno, ha travolto tre pali della corrente, portando disagio ad alcune vie. Tartano è rimasta isolata per una frana rimossa poi nel pomeriggio. Nel pomeriggio violenta grandinata sull’Alto Lario, lungo la Statale 36. A Mandello del Lario sono crollati i pali dell’elettricità.