Lubiam, moda e Mantova, trio indissolubile da 5 generazioni. "Il segreto? Lavoro serio e attaccamento alle radici”

L’azienda fondata da Luigi Bianchi è arrivata alla quarta generazione, “la quinta sta studiando”. Più 23% di vendite all’estero e sostenibilità: “Acquistiamo solo energia verde”

L’ad Edgardo Bianchi, 49 anni, è la quarta generazione Lubiam: "E la quinta sta studiando"

L’ad Edgardo Bianchi, 49 anni, è la quarta generazione Lubiam: "E la quinta sta studiando"

Mantova – Il legame col territorio è chiaro sin dal marchio. Lubiam è l’acronimo di “Luigi Bianchi Mantova” dal nome del fondatore e della città dove l’azienda opera dal 1911. Eccellenza della moda maschile, il brand è reduce dalla partecipazione a Pitti Uomo 104 a Firenze dove ha anticipato le collezioni primavera-estate 2024. Edgardo Bianchi, 49 anni, è l’amministratore delegato del gruppo e rappresenta con i fratelli e la sorella la quarta generazione alla guida di Lubiam.

Pronti per la quinta? E sempre col vento nelle vele, come appare dagli ultimi dati rilasciati dall’azienda?

"Non ci sono segreti dietro la nostra longevità: solo lavoro serio e attaccamento alle radici. La quinta generazione sta studiando, il nipote più grande ha vent’anni, poi si vedrà. Quanto al trend, devo sottolineare che stiamo attraversando un periodo positivo: le linee per la stagione Autunno-inverno segnano una crescita del 14% per l’Italia e del 23% per l’estero. È un dato che si sta consolidando e riguarda tutto l’anno in corso".

Come li traduce in termini di fatturato? E in quali mercati esteri credete di più?

"L’anno scorso ci siamo attestati sui 45 milioni, quest’anno puntiamo con ragionevole certezza di arrivare a 55. Il 48% di quello che vendiamo va all’estero, i Paesi di riferimento sono Stati Uniti, Canada, Turchia, Germania e Svizzera. Ma siamo presenti anche in molti altri".

L’andamento positivo di Lubiam sui mercati interno e internazionale riguarda tutte le linee: Luigi Bianchi (Cerimonia, Flirt, Sartoria) L.B.M. 1911 e Gabriella Pasini. Alle realizzazioni più tradizionali del menswear, quest’anno è stata affiancata una speciale capsule collection di L.B.M. 1911 intitolata “Blackout” rivolta alla generazione Z. I buoni risultati di Lubiam sono un segno di salute per tutta la città, che con l’azienda ha un legame non solo cronologico. Oggi il brand conta su 300 dipendenti, concentrati nella sede storica, in viale Fiume, da decenni il suo quartier generale. Il fondatore Luigi Bianchi veniva da un paesino del Mantovano, San Michele in Bosco, frazione del comune di Marcaria, ed era figlio e nipote di sarti-barbieri, che come usava un tempo univano le due attività. Il giovane Luigi Bianchi, però, guarda altrove: compiuto l’apprendistato di sarto a Torino, torna nella sua città e nel 1911 apre la prima bottega sartoriale che a metà degli anni Trenta sarà divenuta una fabbrica con 400 operai e operaie. Il marchio Lubiam nasce nel ‘39. L’azienda-famiglia significa per i mantovani lavoro sicuro, case per gli operai, uno dei primi asili aziendali. I criteri ESG (in pratica la valutazione di compatibilità non solo ecologica ma anche sociale dell’azienda) hanno trovato molte anticipazioni nel gruppo mantovano.

Oggi come li interpretate?

"Abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare al rapporto con i dipendenti - risponde Bianchi -. Sul piano della sostenibilità ambientale stiamo incrementando gli sforzi: dopo l’impianto fotovoltaico da 3mila metri quadri realizzato nel 2016 (danneggiato purtroppo per un terzo dall’ultima grandinata, ndr ) abbiamo ridotto fino all’80% i consumi idrici, compriamo solo energia verde, riduciamo al minimo l’impatto dello smaltimento dei rifiuti tessili. E poi facciamo abiti che durano nel tempo e questo ha un peso nell’impatto ambientale".