Aggressione in carcere a Mantova: un detenuto prende a pugni in faccia un agente

Il 27enne, straniero e con problemi psichici, ha provocato fratture al volto del sovrintendente, che ha avuto 30 giorni di prognosi

L'agente ne avrà per 30 giorni

L'agente ne avrà per 30 giorni

Mantova – Violenza in carcere a Mantova: un detenuto ha aggredito a pugni un sovrintendente della polizia penitenziaria, provocandogli fratture al volto. È accaduto ieri pomeriggio e a darne notizia, con un comunicato, è stato oggi il Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria.

Il detenuto, 27 anni, straniero e con problemi psichici, in carcere per scontare una condanna a un anno e mezzo per tentato omicidio e lesioni, nel tardo pomeriggio di ieri si era ferito volontariamente. Il sovrintendente era intervenuto per soccorrerlo e, mentre lo accompagnava in infermeria, è stato aggredito dal detenuto che lo ha colpito con pugni al volto. Subito sono intervenuti i colleghi che, dopo aver immobilizzato l'uomo, hanno soccorso il sovrintendente e lo hanno accompagnato al Pronto soccorso dell'ospedale dove è stato poi dimesso con una prognosi di 30 giorni per varie fratture al volto.

Il detenuto non sarebbe stato nuovo ad episodi di autolesionismo e di aggressioni nei confronti del personale carcerario. "Auspichiamo un celere intervento da parte dell'amministrazione penitenziaria per la gestione di questa tipologia di detenuti”, ha detto Alfonso Greco, segretario regionale lombardo del Sappe. Solidarietà alla polizia penitenziaria è stata espressa dalla mantovana Alessandra Cappellari, consigliere regionale della Lega: “Condivido – ha aggiunto – l'appello del Sappe che chiede, per risolvere il problema del sovraffollamento e della carenza di personale, l'espulsione degli stranieri detenuti in Italia, la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari, nuove assunzioni nel corpo di polizia penitenziaria e nuovi strumenti di operatività come il taser e il kit antiaggressione”.