Aggressione in carcere. Agenti presi a sprangate

Un detenuto diventa violento e si rifiuta di rientrare nella sua cella. L’ennesimo caso nella struttura di Pavia. Prognosi di quindi giorni.

Aggressione in carcere. Agenti presi a sprangate

Aggressione in carcere. Agenti presi a sprangate

Presi a sprangate da due detenuti e mandati al pronto soccorso. Nel pomeriggio di ieri nel carcere di Pavia si sono verificate le ennesime aggressioni nei confronti di agenti di polizia penitenziaria. Da una prima ricostruzione sembra che al ritorno nella stanza un detenuto di origine straniera che non voleva saperne di rientrare in cella abbia aggredito con una spranga rudimentale ricavata presumibilmente da oggetti interni alla sezione, l’agente addetto alla sezione, colpendolo più volte alla testa e al braccio. In un’altra occasione, invece, sempre per futili motivi un altro detenuto pure lui di origini straniere, pare abbia colpito più volte l’agente di sezione con un manico di scopa procurandogli lesioni. Accompagnati al pronto soccorso gli agenti hanno riportato prognosi importanti, il più grave è stato giudicato guaribile in 15 giorni. "Massima solidarietà ai colleghi coinvolti nell’aggressione - ha commentato il segretario generale regionale della Lombardia Uilpa polizia penitenziaria Salvatore Maria Aloise -. Questo è lo scenario che si vive quasi giornalmente nella Casa Circondariale di Pavia". E la rabbia esplode: "Non è più tollerabile sentire parlare di aggressione agli appartenenti alla polizia penitenziaria da parte dei ristretti - ha aggiunto Aloise -. Gli eventi critici sono ormai all’ordine del giorno. Ci attiveremo con i mezzi previsti dalla normativa vigente per dar voce al personale che è stanco di subire aggressioni. Chiediamo all’amministrazione penitenziaria che i detenuti che creano disordini ed effettuano aggressioni al personale, vengano ridistribuiti in tutti gli istituti penitenziari del territorio nazionale, in attuazione a ciò che prevedono le ultime circolari. Inoltre vorremmo che la politica varasse delle norme in tutela della polizia penitenziaria fattibili e applicabili. Non solo, accanto alla norma sulle rivolte inserita nel disegno di legge chiediamo anche misure di prevenzione del rischio. Sono troppi gli infortuni sul lavoro registrati a causa delle aggressioni, bisogna intervenire perché è sempre il personale di polizia penitenziaria ad avere la peggio". Pochi giorni fa anche all’interno del carcere di Brescia un detenuto extracomunitario ha dato in escandescenza, distruggendo l’ambulatorio prima di prendere a calci e pugni il personale.