Lodigiano e Covid: colpiti, ma non affondati. La Cgil: "E ora si riparta in sicurezza"

Il segretario provinciale Franco Stasi fa il punto sulla ripresa nella prima area di contagi

Il segretario generale della Cgil Lodi, Franco Stasi, insiste sulla tutela di chi lavora

Il segretario generale della Cgil Lodi, Franco Stasi, insiste sulla tutela di chi lavora

Lodi, 8 maggio 2020 - Lodi fu la prima provincia in Italia colpita dal coronavirus, ma è anche l’unica dove le aziende non si sono mai fermate del tutto. Nel territorio caratterizzato da grandi logistiche solo i lavoratori di questo settore hanno continuato a lavorare anche nei giorni più duri dell’emergenza sanitaria per rifornire mezza Italia di tutti i beni di prima necessità (alimentari per i supermercati, prodotti per le farmacie e garantire le consegne a domicilio per il commercio online). Più difficile invece la gestione della Fase 2 per gli altri settori.

Sono oltre 20mila i lavoratori lodigiani (di questi quasi 4mila sono lavoratori atipici, cioè collaboratori di società sportive, palestre e piscine, o addetti in musei e cinema) che hanno richiesto di accedere ai diversi ammortizzatori sociali previsti dal Governo. Al momento sono quasi mille le aziende della provincia coinvolte (su un totale di 15mila imprese) di cui 400 realtà artigiane. «Un quadro complicato per un territorio già colpito duramente dall’emergenza lavoro prima del Covid - spiega il segretario generale della Cgil di Lodi, Franco Stasi -. In questi mesi abbiamo continuato a lavorare cercando di garantire un servizio a tutti i lavoratori. Abbiamo vissuto un periodo di forte paura, con chiusure forzate nella prima zona rossa della Bassa, e la ripresa delle attività soprattutto nelle logistiche e nelle aziende cosmetiche che hanno dovuto garantire un servizio fondamentale. Di fatto nel nostro territorio l’attività non si è mai fermata". Punto focale dell’attività delle sigle sindacali è quello della sicurezza sul lavoro per tutta la Fase 2 dell’emergenza Covid.

«Bisogna continuare a garantire la tutela dei lavoratori - sottolinea il sindacalista Stasi -. Per noi è fondamentale realizzare comitati di sicurezza dei lavoratori e agevolare i datori di lavoro per prevenire i contagi. Abbiamo siglato, insieme a Cisl e Uil, protocolli sulla sicurezza con Regione e Governo. Siamo stati i primi in Europa a farlo". In Provincia intanto è stato istituito un tavolo straordinario per la gestione dell’emergenza lavoro nel Lodigiano. Si tratta della continuazione dell’attività istituzionale iniziata a dicembre per la gestione delle vicende Abb ed ex Officine Curioni. La prossima riunione sarà il 15 maggio. «Abbiamo realizzato un tavolo in Provincia per discutere di lavoro e futuro - conclude il segretario generale della Cgil di Lodi -. Bisogna affrontare a tutti i livelli la gestione del lavoro sul territorio. Dobbiamo ragionare perché il Lodigiano può crescere con maggiore attenzione all’ambiente, sviluppo sostenibile e coinvolgendo i lavoratori".