
I Pronto Soccorso spesso congestionati faticano a reggere le numerose richieste
Lodi - Che la situazione ormai fosse ingestibile era abbastanza evidente a tutti. Ma con i giorni di festa alle difficoltà, si sono aggiunti altri problemi. Perché il virus sta continuando a circolare nel Lodigiano, come in altre province lombarde, con una velocità mai vista prima. E la possibilità di effettuare tamponi molecolari è diventata una necessità per tante persone, chiuse in casa tra la paura di un aggravamento della malattia e la necessità di certificare la propria positività al Covid. A tutto questo, però, si sono aggiunte le festività e normali chiusure degli studi dei medici di base almeno fino a oggi.
Così, dal 31 dicembre a ieri, chi era un sospetto positivo e voleva certificare il proprio stato di salute, aveva tre soluzioni: contattare la guardia medica (per tanti è stato impossibile in questi giorni riuscire a collegarsi con gli uffici telefonicamente), pagare (una scelta per il Lodigiano è alla fiera di Codogno, dove la domenica nella fascia 7.30-8 è possibile effettuare un tampone a pagamento) o andare in Pronto soccorso. Ed è quello che è accaduto a una coppia lodigiana, con sintomi da Covid, e che sabato voleva effettuare un tampone molecolare. I due, entrambi vaccinati con doppia dose (la terza era fissata tra qualche giorno), si sono presentati al Pronto soccorso di Lodi, chiedendo di effettuare un tampone
Ma lì, ovviamente, il loro caso è classificato nel momento del triage come codice bianco, quello meno grave nella classificazione, con attese infinite di diverse ore. "Dopo quasi 6 ore di attesa in mezzo ad altri pazienti abbiamo deciso di abbandonare il Pronto soccorso - spiega la donna -. Abbiamo visto tanti pazienti Covid arrivare. E un solo medico in servizio fino alle 18. Capiamo le difficoltà del personale che si trova a gestire un paziente dopo l’altro in questi giorni. Tanti, come noi, nel Lodigiano hanno difficoltà a certificare il proprio stato di salute. Fare un tampone molecolare, il più attendibile, non è facile. Non immagino quanti positivi girino per la provincia di Lodi senza potersi controllare".