MARIO BORRA
Cronaca

Sgominato un giro di spaccio a Codogno. Il pusher lavorava in smart working

Codogno, un 26enne marocchino guidava la compravendite da una casa in Liguria in cui era ospite

Gli uomini dell’Arma hanno illustrato l’esito dell’operazione coordinata dalla Procura

Codogno (Lodi) - Una delle basi dello spaccio nella Bassa era l’attuale fabbrica dismessa Fardeco di via Borsa dove un cosiddetto "cavallino", nel gergo dello spaccio, consegnava la droga ai clienti dopo che un pusher gestiva la compravendita per telefono da una località di mare, Vallecrosia in provincia di Imperia. Questo è uno dei dettagli emersi dalle indagini, promosse dal Nucleo Operativo dei carabinieri del comando compagnia di Codogno, che hanno permesso di sgominare un giro di spaccio di sostanze stupefacenti: sono scattate le manette per un cittadino di nazionalità marocchina, A.H. di 26 anni, che nel paesino ligure, ospite di un italiano di 50 anni (per il quale è scattato l’obbligo di dimora) gestiva in “smartworking“ le fasi della vendita (da qui il nome dato all’operazione) mentre il venditore (anch’egli marocchino, ad oggi ancora latitante) nell’ex Fardeco pensava alla consegna. 

Contestualmente è finito in manette anche un altro marocchino, D.A., di 25 anni, che aveva organizzato un vero e proprio supermercato a cielo aperto nei campi dei comuni di Codogno, Casalpusterlengo, Fombio, Guardamiglio e Somaglia: il pusher si faceva dare una mano da un italiano 50enne, anche lui sottoposto ad obbligo di dimora nel comune di residenza. Per chi non poteva recarsi in aperta campagna veniva istituito anche il "servizio" di consegna della droga a domicilio. L’attività investigativa si è svolta dall’agosto al dicembre dello scorso anno, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Lodi: nei giorni scorsi, le forze dell’ordine hanno dato esecuzione all’applicazione delle misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Lodi. Nel corso dell’indagine sono stati identificati anche 26 acquirenti, di cui sette segnalati come consumatori. Sequestrati anche cocaina, eroina ed hascisc. Il fenomeno dello spaccio di droga negli ultimi anni si è intensificato nella Bassa: agli inizi di agosto, nelle campagne di Corno Giovine, nella zona del cimitero, fu rinvenuto ben mezzo chilo di sostanza stupefacente, abbandonato da qualche pusher forse braccato dai carabinieri.