"Sono in attesa di ricevere le notifiche per conoscere la data di comparizione davanti al gip". Così l’avvocato Laura Sforzini (nella foto) del Foro di Pavia che assiste Liliana Barone, la quarantacinquenne arrestata per l’omicidio del novantenne Carlo Gatti, pensionato e vedovo, del quale si occupava come badante.
Liliana Barone, originaria di Siracusa, in Sicilia, era la nipote acquisita di Gatti, ex moglie del nipote dell’anziano. Gatti, che non aveva figli, l’aveva accolta insieme al figlio della donna, che però era solito trascorrere il fine settimana fuori e domenica non era presente. Ora la grande casa, costruita dalla vittima vent’anni fa per andarci a vivere con la moglie quando si era trasferito da Milano nel piccolo centro oltrepadano di cui era originaria la sua famiglia, è sotto sequestro per consentire i rilievi.
La donna domenica è stata portata nella caserma dei carabinieri di Voghera dove, davanti al pm Paolo Mazza, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. In seguito è stata portata in carcere a Vigevano, dove ha trascorso la notte. Ora si attende la fissazione dell’udienza di convalida dell’arresto. Allora Liliana Barone potrà scegliere se rispondere alle domande del gip con una propria versione o avvalersi di nuovo della facoltà di non rispondere.
L’avvocato Sforzini spiega: "Ho incontrato la mia assistita, trovandola molto scossa. Ogni ulteriore valutazione sarà rimandata all’esito dell’autopsia". L’esame, affidato al dottor Maurizio Merlano, dovrà chiarire aspetti cruciali come l’ora esatta della morte dell’anziano.
Nicoletta Pisanu