Sindacati e azienda contro le morti bianche

Sit-in davanti a Lomellina Energia, dove martedì è deceduto un operaio. Poi l’incontro ai vertici per una cultura della sicurezza

Migration

PARONA LOMELLINA

di Umberto Zanichelli

Un percorso comune per garantire la massima sicurezza al personale. È il primo, importantissimo risultato ottenuto ieri dall’incontro tra i vertici provinciale della Cgil e quelli di Lomellina Energia, l’azienda che gestisce il termovalorizzatore di Parona dove martedì pomeriggio ha perso la vita Gianvittorio Carlin, operaio di 56 anni residente a Sannazzaro. Ieri pomeriggio Cgil ha organizzato un sit-in davanti alla fabbrica e poi c’è stato l’incontro.

"Intanto abbiamo evidenziato che il sentimento che pervade tutti i lavoratori – spiega Debora Roversi della segreteria provinciale Cgil – è un misto di rabbia e dolore. Dall’altra parte abbiamo avuto disponibilità a compiere un percorso comune che abbia come scopo evitare che episodi del genere si ripetano, ben consapevoli della complessità di questo ambiente di lavoro dove si fondono mondi diversi e personale diverso, che non si conosce e opera in ambiti differenti. La disponibilità che abbiamo ottenuto è un eccellente risultato perché non era così scontata. La cultura del lavoro dev’essere condivisa da tutti i lavoratori. È stato un primo importante incontro ma non una trattiva: non era questo il momento di intavolarla e sarebbe stato poco rispettoso per l’operaio deceduto". "Questi percorsi – sottolinea Americo Fimiani, segretario generale Fp Cgil Pavia – hanno come fine ultimo quello di azzerare gli incidenti di questo genere. Si tratta di un lavoro di conoscenza e coinvolgimento dei lavoratori che porti, ci auguriamo nel minor tempo possibile, a ridurre al minimo se non ad azzerare questi episodi che non è più ammissibile tollerare. Il sindacato può contribuire ad aumentare la consapevolezza e l’attenzione dei lavoratori".

"Non parliamo solo di formazione – aggiunge Gianluigi Sgobba, segretario generale Fiom Cgil Pavia – ma di una vera cultura della sicurezza". La vittima, Gianvittorio Carlin, è stato colpito da un tubo che conteneva sabbia e che lo ha colpito alla testa mentre stava lavorando in prossimità del secondo forno dell’impianto. Nonostante i soccorsi l’uomo è morto sul posto. La data dei funerali non è stata ancora fissata.