Sindacalista in carcere. Si preparano i documenti per la pena alternativa

L'avvocato di Gianfranco Bignamini chiederà una misura alternativa al carcere per il sindacalista, basandosi sulla sua salute precaria. Restano aperte le questioni legate alla sigla Fisi e i parenti non hanno ancora potuto parlare con lui.

Sindacalista in carcere. Si preparano i documenti per la pena alternativa

Sindacalista in carcere. Si preparano i documenti per la pena alternativa

L’avvocato di Gianfranco Bignamini (nella foto) ha ribadito che chiederà una misura alternativa al carcere per il sindacalista, condotto venerdì scorso alle Novate a Piacenza per un cumulo di pene relative soprattutto a reati diffamatori, quattro anni passati in giudicato. Occorrerà presentare la documentazione sanitaria per comprovare lo stato di salute di Bignamini (da anni ha problemi fisici che lo costringono a camminare con la stampella) per convincere il tribunale di sorveglianza che il 73enne è incompatibile con la permanenza in cella. Intanto, ieri, nella sede del Caf e patronato di via Pascoli l’aria era pesante e mesta. "Qui pensava tutto lui ed ora non sappiamo dove sbattere la testa. Vediamo cosa fare per portare avanti le pratiche dei tanti utenti" hanno spiegato. Resta anche aperta la questione legata alla titolarità della sigla Fisi: i vertici nazionali del sindacato infatti avevano, da poco tempo, avviato le pratiche di espulsione, secondo quanto hanno ribadito in una nota alcuni giorni fa, circostanza che Bignamini però pare avesse contestato. Anche i parenti stretti fino a ieri non erano ancora riusciti a parlare direttamente con il sindacalista tramite una telefonata mentre occorrerà attendere alcuni passaggi burocratici per una visita al carcere. M.B.