CARLO D'ELIA
Cronaca

Un anno al Sert: quasi mille utenti

Lodi, il 12% ha tra i 19 e i 24 anni

Claudio Filippi, direttore del dipartimento delle dipendenze nell’Asl di Lodi

Lodi, 18 dicembre 2015 - Al Ser.T di Lodi sono 114 (96 uomini e 18 donne) le prese in carico di soggetti tossicodipendenti con un’età compresa tra 19 e 24 anni. Circa il 12% delle utenze totali che, al 30 novembre 2015, sono state 925. Ma tanti, forse la maggior parte, sono quelli che non riescono a uscire dal tunnel delle dipendenze. Secondo l’Asl di Lodi un giovane lodigiano su cinque, nella fascia 19-25 anni, ha assunto almeno una volta sostanze stupefacenti. Un numero rilevante. Confermato dal fatto che, ancora oggi, chi si rivolge alla struttura di via Pallavicino sono spesso quelle persone che altrimenti non saprebbero più a chi chiedere aiuto.

"Gran parte delle segnalazioni arrivano dalla città di Lodi - spiega Claudio Filippi, direttore del dipartimento delle dipendenze nell’Asl di Lodi - ma sono coinvolte tutte le località della provincia. In alcuni casi sono le famiglie a rivolgersi a noi, gran parte delle volte però ci troviamo a operare su segnalazione della Prefettura. In questo caso, i ragazzi devono sottoporsi ad alcuni colloqui e, se del caso, intraprendere un percorso di recupero. Sono giovani che manifestano comportamenti a rischio, a volte imboccano la via della tossicodipendenza, altre volte sviluppano un disturbo mentale e comportamenti antisociali, fortunatamente, in larga parte se la cavano senza grosse conseguenze, superando un periodo difficile. Ma bisogna parlare di più. Queste sono malattie croniche. Un fenomeno che ho notato da qualche anno riguarda l’insorgere di patologie correlate. Il contagio di malattie è più raro attraverso il passaggio di siringa, come avveniva 20 anni fa. Adesso le droghe aumentano la promiscuità: un rapporto sessuale non protetto assicura la trasmissione di malattie come epatiti e Hiv. Su questo tema bisogna sensibilizzare".

E' tanta la droga che gira anche per le strade della provincia di Lodi. Soprattutto cocaina. Polvere bianca che scorre a buon mercato anche a due passi dalle abitazioni. Spesso è tagliata con altri farmaci, per esempio antidepressivi, con rischi enormi per la salute degli assuntori. Nel supermarket della droga anche hascisc, marijuana, eroina e sostanze sintetiche. A cadere in tentazione sono i giovanissimi, impulsivi per natura. Ma non solo. Nella rete della droga tessuta dalla criminalità organizzata, c’è spazio per tutti. Dal padre di famiglia allo studente, dalla disoccupata all’operaio. "Il Servizio per le tossicodipendenze deve essere una soluzione da prendere in considerazione subito - dice Concettina Varango, responsabile del coordinamento delle attività di programmazione e erogazione delle dipendenze Asl -. Molto spesso sono gli stessi utenti a presentarsi da noi quando si accorgono di aver toccato il fondo. Da quel momento ci vuole un periodo di terapie compreso tra 3 e 10 anni. È un percorso del tutto individuale".

Le prese in carico nei tre presidi del Ser.T. di Lodi, Casale e Sant’Angelo sono state 1.384. Non solo tossicodipendenti, ma anche alcolisti, giocatori patologici e tabagisti. Numeri in linea con quelli del 2014. Un focus è stato dedicato al fenomeno dell’abuso di sostanze alcoliche tra i giovanissimi. Al 30 novembre sono state 330 le persone prese in carico per problemi legati all’alcol, cinque di età compresa tra 19 e 24 anni. "Bere senza moderazione è un grave problema che coinvolge tanti ragazzi - fa notare Filippi -. L’alcol è molto pericoloso. Una sostanza tossica che, alla lunga, è davvero difficile da gestire". Per assistere chi necessita di aiuto, l’Asl ha attivato, da un anno e mezzo, lo Sportello unico welfare per offrire ai cittadini e alle loro famiglie un percorso di accoglienza e ascolto. Info: www.asl.lodi.it.