"Se Anas non inizia i lavori occuperemo la via Emilia"

Il sindaco di San Rocco ha perso la pazienza circa la rotatoria della Statale. Tutto è ormai pronto, manca solo il parere del gestore della rete stradale

di Paola Arensi

"Se Anas non inizierà presto i lavori, io promuoverò l’occupazione della via Emilia. Serve più sicurezza". Il sindaco Matteo Delfini si fa sentire in merito all’attesa partenza dei lavori di realizzazione della rotatoria della Statale 9 Emilia di San Rocco al Porto, all’incrocio con la Provinciale 145.

Mercoledì, in quel punto, c’è stato l’ennesimo incidente con feriti. "Il Comune di San Rocco, a seguito dell’ampliamento del centro commerciale ex Auchan, ha incassato e girato alla Provincia l’importo di un milione e 612.618 euro – spiega – Denaro che, con gli ulteriori circa 109mila euro messi dal Comune di Guardamiglio, servono a finanziare la realizzazione di due rotatorie e altre opere minori riguardanti la viabilità ciclopedonale della via Emilia".

La rotatoria di Guardamiglio nascerà in corrispondenza di via Salvo d’Acquisto, mentre la rotatoria sanrocchina è l’opera di maggior impatto economico e viabilistico. "Ma il cantiere non parte perché, benché gli enti locali abbiano seguito tutti i passaggi necessari, Anas non ha ancora dato autorizzazione. A seguito di accordo tra i vari enti coinvolti, tutte le fasi sono state affidate alla Provincia – ricorda il sindaco – Il Comune ha messo i soldi. Ma siamo ancora bloccati da Anas".

Delfini ribadisce: "Se la situazione non si risolverà a breve, promuoverò una manifestazione di protesta che occuperà la via Emilia". Con delibera del presidente della Provincia, è stato approvato nel 2020 il progetto di fattibilità tecnica ed economica e indetta la Conferenza dei servizi decisoria. "Nei primi mesi del 2021 è stato approvato il progetto esecutivo ed è stata effettuata la gara per l’affidamento dei lavori – dettaglia ancora e insiste – Ma Anas, nonostante i successivi solleciti, non ha mai espresso il parere di competenza. Solo il 9 dicembre 2021 la Provincia di Lodi, avuta comunicazione dall’Anas che il progetto non risultava pervenuto, ha ripresentato la medesima documentazione per il rilascio dell’autorizzazione e il 12 gennaio Anas, per la prima volta, ha risposto ufficialmente, chiedendo di depositare otto copie cartacee del progetto esecutivo. Poi più nulla".