Scuole chiuse a Cisliano per Covid, le famiglie protestano

I genitori scrivono al sindaco: "In paese è tutto aperto meno le aule"

Scuola e Covid

Scuola e Covid

Scuole ancora chiuse in paese e i genitori scrivono al sindaco. Accade a Cisliano dove la scuola, dopo le vacanze di Natale, non ha più riaperto. I genitori sono scesi sul piede di guerra nei confronti di Luca Durè, primo cittadino del paese che sta ricevendo critiche per la gestione della pandemia. Le famiglie chiedono adesso a gran voce di riaprire tutti i plessi scolastici per permettere ai figli di poter frequentare le lezioni come negli altri paesi. Qualcuno ha messo uno striscione piuttosto esplicito: "La scuola non si chiude". In molti considerano quanto accaduto un’esagerazione da parte del sindaco che è balzato agli onori delle cronache per una decisione che continua ad essere attiva e che sta scombussolando la vita di centinaia di famiglie alle prese con figli piccoli, lavoro e vita di tutti i giorni da gestire. Ma intanto le scuole di Cisliano restano chiuse, nonostante le indicazioni del Governo e del ministero della pubblica Istruzione.

Così in molti hanno preso carta e penna scrivendo al sindaco una lettera in cui si esprimono critiche e perplessità: "Il Governo afferma che la scuola dovrebbe essere l’ultima a chiudere ma a Cisliano è stata la prima: negozi, ristoranti, centri sportivi rimangono accessibili a tutti, inclusa la palestra comunale dove i bambini possono praticare attività sportive pomeridiane senza alcuna restrizione. Questo avviene negli spazi comunali che invece sono stati chiusi per le lezioni scolastiche in presenza. La comunità locale, delusa e amareggiata per questo approccio incoerente, si interroga anche sui motivi di sicurezza sanitaria oggetto dell’ordinanza: Cisliano si trova alle porte di Milano, in una zona ampiamente servita da servizi medici e sanitari che offrono assistenza ai cittadini. Nonostante questo, pur avendo a disposizione un accesso facilitato ai servizi, Cisliano chiude la scuola". Le famiglie, si legge ancora, "chiedono al sindaco di rispondere ai tanti quesiti aperti e alle molte scelte incoerenti che stanno penalizzando nel comune l’accesso ad un servizio di ineguagliabile valore".