Scout investita dal Suv: una pista ciclabile in ricordo di Altea Trini

Lacrime e applausi all’inaugurazione del percorso protetto. Fu uccisa a 17 anni da un automobilista ubriaco, imprenditore milanese

Altea Trini, investita da un Suv l'11 novembre 2012

Altea Trini, investita da un Suv l'11 novembre 2012

Lodi, 29 settembre 2014 - Il ricordo di Altea Trini continuerà a vivere, lungo la pista ciclabile che collega Lodi a Boffalora. L’11 novembre saranno passati due anni da quel maledetto pomeriggio in cui la vita della 17enne lodigiana è stata tragicamente spezzata, travolta in bici da un automobilista ubriaco al volante di un suv mentre stava attraversando l’incrocio della strada provinciale 150, nel territorio comunale di Casalmaiocco. Ieri mattina, all’imbocco della pista ciclabile dal ponte Napoleone Bonaparte, si sono presentati una centinaio di persone per assistere alla cerimonia di inaugurazione del nuovo tratto riservato ai ciclisti. L’opera è stata realizzata in due lotti, il primo della lunghezza di circa 300 metri, dal ponte Napoleone Bonaparte alla rotatoria di viale Piave, e il secondo, della lunghezza di circa 2 chilometri, dalla rotatoria di viale Piave sino ai limiti del territorio comunale di Lodi, nei pressi del centro ricreativo fluviale Caccialanza, “base” degli scout lodigiani.

Una scelta non casuale. In prima fila durante la cerimonia, i ragazzi del Gruppo Lodi 2 dell’Agesci, lo stesso in cui aveva militato Altea. Raccolti nel dolore i genitori della sfortunata ragazza, i quali hanno partecipato - commossi - al momento di preghiera. Da sempre schivi, non hanno mai rilasciato alcuna dichiarazione dopo la tragedia che ha sconvolto per sempre la loro famiglia. È stato così anche ieri mattina quando il sindaco di Lodi, Simone Uggetti, ha consegnato una pergamena di ricordo nelle mani del padre della giovane. Nessun commento. Un silenzio che denota il dolore ancora troppo forte che alberga nel cuore della famiglia Trini. «Ci tenevamo a intitolare questo tratto di pista ciclabile alla memoria di Altea — ha detto Uggetti —. Vogliamo ricordarla con un sorriso. La presenza degli scout è motivo di grande orgoglio per noi». Un gesto simbolico che è arrivato quattro mesi dopo la chiusura, in primo grado, della vicenda giudiziaria. Il 7 maggio il giudice del tribunale di Lodi ha condannato a quattro anni di reclusione con l’accusa di omicidio colposo e l’aggravante della guida in stato d’ebbrezza, l’uomo, 57enne, impreditore milanese, che alla guida del suo Range Rover Evoque aveva falciato Altea mentre attraversava la strada provinciale Sordio-Bettola sulle strisce pedonali.