Sbarre della tragedia: un altro sopralluogo

Maleo, il procuratore Chiaro: approndimenti richiesti dal consulente della famiglia della ragazza che perse la vita

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di Carlo D’Elia

Gli inquirenti sono tornati sul passaggio a livello della tragedia. Il nuovo sopralluogo, che si è svolto ieri dalle 11 alle 14, senza necessità di bloccare il tratto al traffico, è stato richiesto direttamente dal consulente incaricato dagli avvocati della famiglia di Elisa Conzadori, la 34enne di Pizzighettone, travolta con la sua auto da un treno in corsa al passaggio a livello sulla Maleo-Codogno il 15 agosto dello scorso anno. La richiesta della Questura di Lodi sarebbe stata notificata al sindaco di Maleo Dante Sguazzi solo poche ore prima dell’avvio dell’attività investigativa che servirà per integrare la consulenza richiesta della Procura di Lodi. Sul posto gli agenti della Polfer a presidiare il punto e i consulenti tecnici. L’attività, secondo quanto raccolto, si sarebbe concentrata sui quadri elettrici. Vicino alla cabina ora è apparso anche uno striscione con un grande cuore rosso dedicato alla 34enne. "La consulenza che abbiamo chiesto è stata depositata nei giorni scorsi - spiega il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro -. Alla luce di questo, il consulente della parte offesa, la famiglia della 34enne, ha chiesto approfondimenti che sono stati svolti oggi (ieri per chi legge, ndr). Ora ci aspettiamo il deposito di tutto il materiale".

Nei prossimi giorni sono attese le risposte che si andranno ad aggiungere al fascicolo per omicidio colposo. Un controllo aggiuntivo scattato dopo aver letto gli esiti della perizia cinematica sulla tragedia della 34enne di Pizzighettone. Sul dossier, però, vige il massimo riserbo. A sette mesi dall’incidente, resta un mistero l’esatta dinamica dell’incidente che al momento vede indagati per omicidio colposo tre dipendenti di Rfi, gli ultimi manutentori dei quadri elettrici. "Chiediamo che venga fatta giustizia per lei: una morte del genere non è accettabile", ha sempre ribadito Walter Conzadori, 62 anni, il padre di Elisa che in questi mesi non ha mai smesso di lottare per arrivare alla verità il prima possibile. Quello di ieri è stato il secondo sopralluogo dopo quello che si era svolto il 15 novembre scorso quando la Procura aveva richiesto la perizia cinematica, la fedele ricostruzione di quello che era accaduto a Ferragosto, poco dopo le 11, quando Elisa, di ritorno verso casa dal turno di lavoro al supermercato, attraversato il passaggio a livello di Maleo, a bordo della sua auto, una Citroen C1 rossa, morendo sul colpo dopo essere stata investita dal treno regionale. Per la Polizia scientifica sembrerebbe evidente che non c’era stato nessun contatto tra la sbarra e l’auto di Elisa prima del tremendo impatto.