PAOLA ROBERTA ARENSI
Cronaca

Maxi rissa, un ragazzo in prognosi riservata: dopo gli arresti, chiuso il bar per 15 giorni

Sant’Angelo Lodigiano, il ventiquattrenne operato per un’emorragia celebrale. Tre fermati finiti ai domiciliari e due denunciati a piede libero

I sigilli sulla serranda del bar sono stati messi dagli agenti

I sigilli sulla serranda del bar sono stati messi dagli agenti

Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), 27 maggio 2024 – Maxi rissa in città, operato uno dei feriti e bar chiuso per 15 giorni. Arrivano gli ultimi aggiornamenti che riguardano la rissa scoppiata, alle 22 del 26 maggio 2024, in viale Montegrappa a Sant’Angelo Lodigiano.

Il pestaggio ha visto coinvolte 10 persone di nazionalità romena, moldava e ucraina e i cui motivi, al momento, non sono noti.

Il Questore di Lodi, “per tutela dei cittadini”, ha chiuso per 15 giorni il bar di viale Montegrappa.

La rissa, durante la quale, come ricostruito dagli inquirenti, sarebbero stati usati un’ascia, una livella da muratore e una sbarra, ha infatti costretto le forze dell’ordine a presidiare l’area tutta la notte e a tenere chiusa la via tre ore. Questo davanti a decine di residenti, sconvolti per l’accaduto.

I partecipanti alla rissa erano di nazionalità romena, moldava e ucraina, due dei quali, al Pronto Soccorso di Lodi, hanno avuto 10 giorni di prognosi e sono stati dimessi. Mentre si è aggravata la condizione di salute del 24enne, accompagnato al e operato per emorragia cerebrale. La sua prognosi è riservata.

Per placare la rissa sono intervenute due volanti e la Squadra Mobile, che hanno subito arrestato, in flagranza di reato, tre romeni incensurati di Caselle Lurani, padre e figlio di 42 e 24 anni e un connazionale di 28 anni di Melegnano. Risponderanno per rissa aggravata e durante l’udienza di convalida del fermo, celebrata il 27 maggio 2024, nelle aule del Tribunale di Lodi, per loro il giudice ha disposto gli arresti domiciliari.

Gli interessati, secondo quanto riferito dalla Questura, si sarebbero fronteggiati con un gruppo di ucraini presso il bar. Due ucraini di 53 e 24 anni, anche loro padre e figlio, residenti nel Pavese, sono stati invece denunciati a piede libero e risponderanno della la stessa accusa.

Tutti sarebbero stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza del locale stesso, posizionate sia internamente che all’esterno e altri persone coinvolte sono ancora in via di identificazione.