
TRUCCHI L’ispettore superiore della Polizia, Attilio Siragusa mostra il sacchetto schermato con carta stagnola
Pieve Fissiraga, 9 aprile 2015 - Fugge tra binari e autostrada dopo aver rubato vestiti, ma il direttore del negozio lo insegue e lo fa arrestare. Mercoledì mattina intorno alle 11.20 il direttore del negozio Oviesse di Pieve Fissiraga (al Centro Bennet) si è trasformato in “giustiziere” riuscendo a far mettere le manette a un pregiudicato per reati contro il patrimonio, che era entrato in azione tra gli espositori. L’uomo, arrivato al negozio con un grosso sacchetto blu, schermato all’interno con alluminio, ha fatto incetta di indumenti e cercato di dileguarsi senza pagarli. In particolare nel contenitore sono stati messi diversi abiti da uomo per un totale di 600 euro. La schermatura, ben fatta, ha così permesso al saccheggiatore di oltrepassare casse e barriere di sicurezza senza far scattare gli allarmi. Questo però non lo ha protetto dai controlli del personale presente, tanto che il direttore, notati i movimenti sospetti tra la merce, ha scoperto la razzia ed è immediatamente corso dietro allo sconosciuto.
Quest'ultimo, L.H., di 34 anni, originario del Marocco e domiciliato a Crespiatica, benché con il permesso di soggiorno scaduto e con a suo carico un decreto di espulsione per pericolosità sociale, non si è però dato per vinto. Il 34enne ha infatti cercato di farla franca allontanandosi inizialmente con calma. Poi però, notato che il direttore lo inseguiva, il marocchino ha buttato gli abiti sotto un camion parcheggiato negli stalli davanti al negozio e si è dato a una pericolosissima fuga. Una lunga corsa, iniziata attraverso i binari dell’alta velocità ferroviaria e conclusasi sul cavalcavia dell’Autostrada del Sole, che però non ha fatto desistere l’inseguitore, deciso a far assicurare alla giustizia il malvivente.
Dopo la ferrovia L.H. ha impegnato la corsia Nord dell’autostrada scavalcando la rete di cinta e infine anche il lato di marcia verso sud, raggiunto oltrepassando il new jersey centrale. Poi la salita su un terrapieno e infine, lungo il cavalcavia, lo sgradito incontro di due volanti della questura di Lodi, i cui uomini lo hanno presto bloccato. Nonostante la lunga camminata, per fortuna, né l’indagato né il direttore si sono feriti in alcun modo, dato che hanno rischiato più volte di essere investiti. Il marocchino, tra l’altro, in diversi momenti ha minacciato il negoziante con un pezzo di legno trovato lungo il cammino, ma non gli ha mai fatto del male né l’ha colpito in alcun modo. Alla vista dei poliziotti, invece, l’uomo ha gettato l’arma in una roggia per non aggravare la propria posizione. L.H. ha così trascorso la notte nelle camere di sicurezza della questura e ieri a mezzogiorno è stato processato per direttissima in tribunale a Lodi. Il giudice gli ha quindi imposto l’obbligo di dimora a Crespiatica e ha rinviato il processo al 6 maggio. Risponderà per rapina impropria.
paola.arensi@ilgiorno.net