Rinaturazione del fiume Po Finanziati progetti per 49 milioni

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Il grande intervento sul fiume Po per la sua rinaturazione, grazie ai finanziamenti del Pnnr (357 milioni di euro in totale spalmati su 85 comuni, tre regioni e otto province), ieri pomeriggio è stato declinato in salsa lodigiana: uno degli incontri di confronto e partecipazione tra i soggetti interessati (Autorità di Bacino, Aipo, comuni, province) si è tenuto a Caselle Landi ed è stata l’occasione anche per parlare degli interventi che interesseranno l’asta della Bassa del Grande Fiume. Infatti, nella zona rivierasca del Po della parte sud della provincia di Lodi, sono stati finanziati ben sette progetti per un totale di 49 milioni di euro.

"Finalmente questo territorio ritorna ad avere una propria identità – ha spiegato il sindaco di Caselle Landi Piero Luigi Bianchi, che ha fatto da padrone di casa con un saluto iniziale –. Oggi il fiume torna ad essere protagonista del nostro territorio. Parte, in questa fase, un’attività di rilancio che tiene dentro tutto il territorio sia dei piccoli che dei grandi comuni". Ad oggi i fondi ci sono, stanziati al ministero dell’Ambiente e poi dirottati all’Autorità di Bacino con Aipo in veste di soggetto attuatore, e i progetti, dopo le fasi di confronto, partiranno. Sostanzialmente i lavori che interesseranno le zone lodigiane del Po riguarderanno la riapertura delle lanche, dei rami abbandonati e di nuovi rami fluviali, la riforestazione naturalistica ed il controllo delle specie alloctone invasive. I comuni interessati saranno Senna Lodigiana, San Rocco al Porto, Santo Stefano Lodigiano, Caselle Landi e Castelnuovo Bocca d’Adda. Tra San Rocco al Porto e Piacenza, inoltre, verrà previsto l’arretramento di un tratto di difesa spondale per favorire il deflusso anche verso il ramo sinistro del Po, in corrispondenza dell’isolotto Maggi mentre si prevede anche la riapertura del canale lombardo per renderlo attivo a portate superiori a quelle di magra.

Mario Borra