Lodi – Insegna per anni all’Itis Volta di Lodi ma dopo aver vinto un concorso viene trasferita a metà anno. “Non voglio lasciare soli i maturandi, ma sono costretta, perché rischio di perdere il posto di ruolo”. Parla la professoressa di Lettere Agnese Giuiusa che, oltre a sedere in cattedra, al Volta era la referente della scuola per il bullismo, impegnata anche in progetti anti dispersione. “Per noi questa professoressa è sinonimo di cura dato che, quando ci sono problemi, attiva forze dell’ordine, assistenti sociali e la rete necessaria per difenderci, oltre, ovviamente, a farci lezione e a starci vicino” spiegano alcuni studenti rammaricati.
A riservare la sorpresa alla professoressa, che ha chiesto un parere a un legale e spera in una risoluzione, è una norma nazionale: “Con un pessimo tempismo dato che mi troverò a fare scrutini di ragazzi che non conosco ancora e dovrò abbandonare i miei studenti, a pochi mesi dalla maturità” commenta desolata l’interessata. L’insegnante ieri ha iniziato a lavorare in un’altra scuola in provincia di Cremona e con lei, altre migliaia di docenti italiani dovranno lasciare la propria classe adesso.
“Siamo i professori precari assunti fino al 30 giugno, che hanno vinto il concorso Pnrr di agosto e hanno avuto la graduatoria soltanto adesso – chiarisce –. In sostanza l’incarico di ruolo deve essere ricoperto subito, pena la perdita della stabilizzazione” insiste la prof. “La cosa paradossale è che, al contrario, i docenti che avevano il contratto fino al mese di agosto, rimarranno nelle loro cattedre. Mi domando perché non è così anche per noi. Il Ministero obbliga i dirigenti scolastici a fare contratti fino al 30 giugno, per risparmiare e poi ci troviamo in questa situazione. Ci sono 6 cattedre vuote e io, che insegnavo al Volta da 7 anni, devo emigrare. Ma io parte dei ragazzi li ho seguiti addirittura dalla prima e trovo ingiusto abbandonarli alla maturità” incalza.
“Quest’anno seguivo una seconda, una quarta e una quinta. Quello del Pnrr è stato il mio quarto concorso, tra alti e bassi e prove in pieno Covid. Quest’anno io ho superato il concorso e da decreto, le assunzioni possono essere fatte entro il 31 dicembre, con l’obbligo di pubblicare le graduatorie entro il 10. Ma si è creato questo problema. E speravo che tutto si fermasse. Io non contesto la sede che mi è stata data o la necessità di utilizzare i soldi nei tempi, ma la tempistica che di fatto interrompe una continuità didattica. Così facendo porto anche via il posto a un altro collega a Cremona, oltre a non poter fare subito l’anno di prova”.