Lodi, da giorni piove dentro alla scuola primaria Arcobaleno

Alunni costretti a fare lo slalom tra i secchi e l’unico ascensore ko. I genitori scrivono a Comune, Provveditorato e Prefettura

Genitori in attesa dei propri bambini davanti all’ingresso della primaria

Genitori in attesa dei propri bambini davanti all’ingresso della primaria

Lodi, 16 novembre 2019 - Infiltrazioni nei muri , perdite d’acqua dal soffitto, l’unico ascensore fuori uso in una scuola su due piani che ospita anche disabili, bambini costretti a spostare banchi o scansare secchi di raccolta dell’acqua piovana, la corrente che salta più volte al giorno. È la descrizione fatta dai rappresentanti di classe, a nome di tutti i genitori dei circa 250 bambini della scuola primaria Arcobaleno, nella lettera, rivolta al Comune ma anche a Provveditorato e Prefettura, in cui parlano di una «situazione di emergenza che le istituzioni tardano a risolvere, latitando e non fornendo alcun riscontro pratico» e chiedono «un intervento tempestivo e risolutivo». «È assurdo che i nostri bambini debbano vivere in un ambiente malsano – sottolinea Anna Belcastro, una delle rappresentanti di classe –. Tra l’altro i fatti risalgono alla “bomba d’acqua” del 21 ottobre, quando il Comune, dopo un sopralluogo generale, chiuse due scuole (per una settimana, la elementare Archinti e la materna Spezzaferri, ndr ), ma le piogge sono continuate e noi ci siamo accorte di quanto stava accadendo solo perché, la scorsa settimana, c’era una riunione. Proprio nella classe di mia figlia, una quarta, ho visto il muro gonfiato, pieno di bolle e prossimo alla muffa, anche se a lasciarmi più scioccata sono stati i giornali posti a terra per tamponare l’acqua. Non siamo stati autorizzati ad effettuare un sopralluogo interno alla scuola o a scattare fotografie, ma ieri mia figlia mi ha raccontato che ha fatto ginnastica in palestra schivando i secchi: per fortuna i bambini vivono tutto questo come un gioco».

La denuncia è corale: i genitori delle 13 classi si dicono «preoccupati per le condizioni in cui si presentano i locali», dopo le piogge copiose, e «per la mancanza di provvedimenti immediati». «Alcune aule – hanno messo nero su bianco i rappresentanti – presentano infiltrazioni e perdite consistenti di acqua dal soffitto: insegnanti e bambini sono stati costretti a spostare banchi e scrivanie per evitare di essere bagnati, mentre i pavimenti sono stati ricoperti con fogli di giornale per assorbire l’umidità. Anche laddove le infiltrazioni sono cessate, la situazione è compromessa per la comparsa di muffa sui muri. Da circa due settimane anche in palestra sono stati posti dei secchi per raccogliere l’acqua che cola.

Novità di questa settimana è la mancanza improvvisa di corrente in tutto l’edificio, a momenti alterni, anche più volte nel corso di una giornata. L’unico ascensore della struttura, inoltre, è stato reso inutilizzabile in seguito ad un allagamento dei locali e questo impedisce ai bambini diversamente abili di raggiungere agevolmente le loro aule e quelle predisposte per i laboratori di didattica potenziata», proprio in una scuola, quella di via Tortini a San Fereolo, e in un comprensivo, Lodi III, che sono modelli di «inclusione e integrazione». «Solo qualche giorno fa, dopo più di tre settimane – rimarcano le famiglie -, si è avuto il primo e, al momento, unico interessamento da parte dell’ufficio tecnico del Comune che, al momento, non ha però ancora dato risposte sulla programmazione degli interventi da realizzare». Da qui la richiesta ad uffici ed assessori a «produrre tempestivamente un rapporto preciso sugli interventi programmati, che si ritiene debbano essere eseguiti con urgenza, in via immediata e definitivamente risolutiva, in quanto la situazione in cui versa la scuola risulta lesiva del diritto dei bambini a vivere in un ambiente salubre, sicuro e accessibile a tutti». Un inizio d’anno davvero problematico: oltre ad Archinti e Spezzaferri, alcuni locali sono stati resi inagibili dalle piogge anche al Cazzulani, mentre alla Serena e al Ponte gli impianti di riscaldamento, non funzionanti, sono partiti in maniera tardiva.