Peste suina, prevenzione estesa ad altri 13 Comuni: ecco quali sono

L'obiettivo è prevenire la diffusione del virus che stermina interi allevamenti di maiali e di cui sono portatori anche i cinghiali

I cinghiali presenti nel Basso Lodigiano vengono abbattuti precauzionalmente

I cinghiali presenti nel Basso Lodigiano vengono abbattuti precauzionalmente

Lodi, 21 aprile 2024- La zona di tutela dalla peste suina africana è stata estesa a nuovi 12 paesi del Lodigiano, più San Colombano al Lambro, in provincia di Milano, ma strettamente legato al territorio. Il provvedimento, modifica al regolamento che stabilisce misure speciali di controllo delle malattie per peste suina africana, è stato pubblicato il 16 aprile 2024 sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed è diventato operativo giovedì 17 aprile. “In realtà il primo decreto della commissione europea di febbraio aveva già incluso, nelle zone attenzionate, l’area di San Colombano al Lambro e Graffignana- ricorda il comandante della polizia provinciale Massimiliano Castellone -. Ma poi il documento era stato rivisto, ritenendo fossero misure eccessive. Adesso, invece, dato che la peste suina si sta allargando, nel Pavese, ma anche in zona Ticino, al confine con il Milanese, ci si sta adeguando”.

Ecco quali sono: San Colombano al Lambro, Valera Fratta, Borgo San Giovanni, Lodi Vecchio, Pieve Fissiraga, Casaletto Lodigiano, Borghetto Lodigiano, Castiraga Vidardo, Sant'Angelo Lodigiano, Villanova del Sillaro, Graffignana, Marudo, Salerano sul Lambro, Caselle Lurani, Orio Litta, Senna Lodigiana, San Rocco al Porto, Somaglia, Ospedaletto Lodigiano, Guardamiglio

Prima erano rientrati nella zona uno, di prevenzione, sei comuni presenti da San Rocco al Porto a Orio Litta, ora, quindi, se ne aggiungono 13 in provincia. Il provvedimento era stato preso a febbraio per via di contagi riscontrati nel confinante Piacentino, nel territorio di Agazzano. “In base alle direttive della comunità europea, quindi, siamo in zona 1, che è una fascia di rispetto, dove però ci sono una serie di attività da fare. E parlo soprattutto dell'intensificazione della ricerca e dell'abbattimento dei cinghiali, potenzialmente infetti, del controllo della presenza di loro eventuali carcasse, con procedure sull’utilizzo e lo spostamento delle stesse-dettaglia il responsabile della provinciale-Si può sparare al cinghiale e mangiare la sua carne, se risulta non infetta, solo nella zona 1, ma la carcassa non può essere portata fuori per nessun motivo, anche se non risulta positiva, se non per andare a distruzione”. Il motivo è importante: ”I tempi di latenza di questa malattia sono incerti, ma la peste suina è virus forte che resiste, in una carcassa, oltre un anno e anche fuori dal corpo dell’animale morto. Ha un potenziale di diffusione altissimo. Anche se non tutti i cinghiali si ammalano e non ne muoiono, molti ne sono portatori e gli animali domestici, davanti a questa malattia, non hanno difese. Infatti, quando gli esemplari contagiati entrano negli allevamenti, si creano problemi e danni enormi” insiste. È quindi la fase di prevenzione e controllo, secondo l’esperto, che va intensificata. “Qui da noi, normalmente, il cinghiale non è cacciabile, perché non è nel suo habitat. Ora si è intensificato l’abbattimento per cautela e ne si prevede il concentramento delle spoglie in strutture dedicate. Anche il cacciatore che lo ha abbattuto non può portarlo fuori dalla zona uno”. Tutto questo viene gestito dal comandante provinciale e la parte sanitaria dal veterinario provinciale. “Un lavoro immane, perché tutti cercano rassicurazioni e chiedono informazioni per le procedure e al Comando siamo rimasti solo due ufficiali e due agenti, tutti sopra i 61 anni, salvo una collega. Siamo ridotti ai minimi termini, con una mole di lavoro importante e non solo per la peste suina, ma anche per la presenza di lupi, nutrie etc. e la burocrazia che ci attanaglia” sottolinea Castellone. Proprio in merito alla peste,  lunedì 22 aprile, dalle 9.30 alle 13, l’università veterinaria, con ATS e Regione, ospiteranno un incontro specifico sul tema.