PAOLA ROBERTA ARENSI
Cronaca

Peste suina, il virus minaccia gli allevamenti: "Serve più sinergia"

Il sindaco-cacciatore di San Fiorano: nel Piacentino pochi controlli sui cinghiali. Non c’è dialogo con noi

Mario Ghidelli 64 anni primo cittadino di San Fiorano

Mario Ghidelli 64 anni primo cittadino di San Fiorano

San Fiorano (Lodi) – «Sono sicuro che, se riusciremo a collaborare con il Piacentino, la prevenzione della peste suina sarà molto più efficace". Il sindaco-cacciatore Mario Ghidelli di San Fiorano, che collabora con la Provincia per il controllo degli animali selvatici, interviene sul discorso della Psa. "La mia non è polemica ma preoccupazione, perché mi risulta che, al momento, Piacenza non stia facendo nulla a livello di interventi preventivi, mentre nel Lodigiano c’è un costante controllo dell’area golenale – introduce Ghidelli –. Mosse necessarie per evitare gli spostamenti di cinghiali potenzialmente malati di peste suina. Ricordiamo infatti che, se il contagio dovesse arrivare fino alle nostre aziende agricole, il danno economico sarebbe pesante. Da qui l’auspicio che qualcuno, dal Piacentino, si metta in contatto con la nostra polizia provinciale, per lavorare insieme".

Per il contenimento dei cinghiali, potenziali portatori del virus, lavorano volontari cacciatori, due pattuglie di giorno e di sera della vigilanza venatoria della polizia provinciale e sono stati allertati gli agricoltori lungo la golena del fiume Po. "Questo affinché allertino in caso di avvistamenti – dettaglia Ghidelli –. Però non riesco a capire cosa stia facendo il Piacentino. Non mi risulta ci sia controllo, soprattutto a Borgo Trebbia e in punti in cui si vedono più movimenti di animali verso il Lodigiano. Di conseguenza, voglio sollecitare collaborazione e interventi condivisi sul perimetro del fiume Po. Per evitare i passaggi degli esemplari".

Nei mesi scorsi, nella zona nord del Piacentino, c’erano stati dei contagi. "I piacentini, quando c’era il problema di animali infetti nell’alto Piacentino, avrebbero dovuto incentivare il contenimento, sarebbe meglio prevenire che curare, agendo con la massima attenzione" aggiunge ancora Ghidelli. Al momento, lungo l’arco lodigiano del Grande Fiume, non ci sono stati avvistamenti di cinghiali, ma la polizia provinciale è attiva a 360 gradi sulla golena. Due esemplari, oggi, sono invece stazionari a Somaglia. La “fascia gialla” di controllo comprende San Rocco al Porto, Somaglia, Guardamiglio, Senna Lodigiana e Ospedaletto Lodigiano. "Poi, fuori dalla fascia di contenimento, collaborano dall’isola di Pinedo, dove c’è la centrale di Caorso, esterna alla zona rossa di Piacenza e quando sarà necessario, noi ci apposteremo dalla parte opposta per contribuire al controllo. Una buona collaborazione. Ma vorrei capire cosa vogliono fare anche lungo il Trebbia, dove ci segnalano animali che girano" insiste il sindaco-cacciatore.