Palazzo Soave, hub culturale. Il Comune studia la strategia con Fondazione Feltrinelli

L’incontro tra gli enti per definire la trasformazione dell’ex ospedale

Palazzo Soave, hub culturale. Il Comune studia la strategia con Fondazione Feltrinelli

Palazzo Soave, hub culturale. Il Comune studia la strategia con Fondazione Feltrinelli

Venerdì sarà un giorno importante per il futuro di Palazzo Soave, candidato a diventare un hub culturale di livello sovraprovinciale: amministratori e tecnici comunali incontreranno i referenti della Fondazione Feltrinelli, partner strategico nell’opera di rifunzionalizzazione del gioiello architettonico del 1700.

Sarà una riunione operativa, nel contesto del progetto che ormai sta decollando: infatti le prime operazioni per mettere nero su bianco il documento definitivo sono già state avviate, mentre per quanto riguarda le risorse non c’è alcun problema visto che sono già a bilancio 500 mila euro arrivati da Regione Lombardia e 908mila e 369 euro provenienti da fondi emblematici. L’incontro permetterà al Comune di confrontarsi con l’ente privato sulle strategie future, tenendo ben presente il contenuto della convenzione già in atto, che garantisce una futura gestione dell’ex ospedale sulla base di tre indirizzi ben precisi: ricerca, formazione e cultura.

L’idea di trasformare la struttura di viale Gandolfi per farla assomigliare, nei contenuti, alla sede milanese Feltrinelli (spazi espositivi, polifunzionali, aule per incontri, sale lettura) è sicuramente allettante e ambiziosa, anche se il Comune vuole procedere per step per poter incrementare poco per volta il contenitore Soave e farne una struttura utilizzabile tutto l’anno, oltre a inserirla nell’olimpo dei poli espositivi lombardi.

Nell’accordo, Feltrinelli dovrebbe occuparsi di far vivere la struttura con spazi dedicati allo studio, al tutoraggio, al workshop, che potranno essere sviluppati in collaborazione con enti, istituzioni, centro di ricerca, università, e il Comune ora vuole già entrare nei dettagli per capire i prossimi passi da compiere.

A livello strutturale, le attuali risorse a disposizione serviranno a vari scopi: 500 mila euro per opere edili, rifacimento delle coperture, ad oggi colabrodo, ridefinizione degli spazi interni, predisposizione della sala espositiva centrale in zona polivalente con sedute non fisse per 96 posti a sedere, mentre oltre 300mila euro finanzieranno tutta una serie di attrezzature e arredi (videoproiettore, telo a caduta, telecamere, fari, impianto audio, 20 pannelli fonoassorbenti per migliorare l’acustica). Inoltre c’è da completare la cancellata, il giardino retrostante, restaurare il pronao e gli elementi pittorici della cappella San Carlo. Inoltre l’attuale sala Granata sarà trasformata in un caffè letterario.

Mario Borra