
Mario Cattaneo il 10 marzo 2017 uccise a colpi di fucile un ladro che si era introdotto nel suo locale
Casaletto Lodigiano (Lodi), 11 luglio 2024 – L'oste di Casaletto Lodigiano Mario Cattaneo non ha sparato accidentalmente ma ha premuto "volontariamente" il grilletto del fucile, "carico" e "senza sicura", mentre si trovava "quanto meno in piedi" e uccidendo il ladro che si trovava a "breve distanza" e di spalle. La Corte d'Appello di Milano, nelle motivazioni con cui ha confermato l'assoluzione di Mario Cattaneo, il ristoratore di 73 anni finito imputato per eccesso colposo di legittima difesa e scagionato grazie alla nuova legge voluta da Matteo Salvini,
ricostruisce in modo diverso rispetto al Tribunale la dinamica di quanto avvenuto la notte del 10 marzo 2017. I giudici, infatti, hanno assolto "perché il fatto non costituisce reato" e non come ha fatto il Tribunale di Lodi, nel gennaio 2020, "perché il fatto non sussiste". E questo perché,
dopo una rinnovazione istruttoria che ha comportato una perizia balistica e il riesame di alcuni testimoni, sono arrivati a "una verità del tutto diversa da quella raggiunta" in primo grado: hanno ritenuto le dichiarazioni rese dal figlio e dalla moglie dell'oste, poste alla base della sentenza precedente, "totalmente inattendibili e inutili" tant'è che hanno trasmesso gli atti ai pm per valutare se ci siano gli estremi per aprire un fascicolo a carico dei due per falsa testimonianza.