MARIO BORRA
Cronaca

Precipita dalla montagna: Oreste Maraboli, un cuore grande con la passione per lo sport

Casalpusterlengo sotto choc per l’escursionista morto in Cadore

GIOVIALE L’uomo, 66 anni, aveva lavorato per anni come operaio specializzato saldatore alla Gulf di Bertonico Aveva preso parte a sette maratone e ben sedici maratonine (Gazzola)

Casalpusterlengo, 25 luglio 2015 - Il gruppo Podistico Casalese nella sua storia ultra trentennale ha percorso più di un milione di chilometri ed una fetta li ha macinati Oreste Maraboli, 66 anni, che giovedì è stato inghiottito in un burrone dopo essere scivolato per circa 200 metri mentre aveva appena terminato la ferrata Berti sul Sorapiss nella zona della Croda Marcora a San Vito di Cadore dove l’uomo era giunto in vacanza con la moglie da lunedì scorso. Ieri in città non si parlava d’altro: la comunità era sotto choc per aver perso uno dei suoi «figli», tanto conosciuto quanto apprezzato per le sue doti umane e il suo carattere gentile, gioviale, estroso. Socio della sezione Cai di Codogno, membro dell’Avis, corridore dai polmoni d’acciaio della Gp Casalese da trentadue anni, Maraboli è morto in uno dei luoghi che più amava, visto che la montagna era un’altra delle sue grandi passioni. Domenica scorsa aveva partecipato all’ultima gara a Mairano e lunedì era partito per la vacanza in Cadore con la moglie Maura Busca. Un periodo di ferie che, ovviamente, non era all’insegna dell’assoluto riposo, ma del dinamismo, dell’immergersi nella natura a 360 gradi, come amava fare lui. Giovedì mattina attorno alle 9 era uscito per affrontare da solo la Ferrata Berti, sulla Croda Marcora nel Gruppo del Sorapiss. Alle 18, però, la moglie, non avendolo visto tornare, ha cominciato a chiamarlo sul cellulare: il telefono risultava acceso, ma lui non rispondeva. Allertati attorno alle 18.20, i volontari della Stazione del Soccorso Alpino di San Vito di Cadore si sono mobilitati ed hanno perlustrato la parete con l’aiuto del binocolo, mentre l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano ha sorvolato la Croda Marcora. Il ritrovamento è avvenuto poco dopo il decollo, ma raggiunto l’uomo, che si trovava in fondo a un colatoio, a quota 2.200 metri, al termine di un salto di circa 200 metri dal sentiero dopo la ferrata, è stato trovato purtroppo privo di vita. Non è escluso che Maraboli sia scivolato a causa del fondo reso viscido dal temporale del pomeriggio. La salma è stata recuperata e l’autorità giudiziaria ha dato l’ok per la restituzione al dolore dei famigliari, la moglie e la figlia Claudia di 37 anni.

Oggi pomeriggio il feretro rientrerà a Casale e la camera ardente sarà allestita presso l’ospedale della città: lunedì mattina alle ore 10 in parrocchia si svolgeranno i funerali. Maraboli aveva lavorato per anni come operaio specializzato, saldatore alla Gulf di Bertonico. Aveva partecipato a sette maratone e ben sedici maratonine. Non aveva solo polmoni da corridore, ma anche un gran cuore: con il gruppo podistico, aveva organizzato alcune corse «salutari» per anziani lungo il Brembiolo. «Ho lavorato insieme a lui, lo conoscevo bene. Era un uomo sempre presente, disponibile. Ha lasciato un vuoto enorme» ha detto ieri il sindaco Gianfranco Concordati.

mario.borra@ilgiorno.net