Omicidio dello chef lodigiano a New York, colpo di scena: sentenza rinviata

Il pusher complice di Angelina Barini cerca di patteggiare

Lo chef Andrea Zamperoni (Ansa)

Andrea Zamperoni.

Casalpusterlengo (Lodi) - Il colpo di scena a poche ore dall’inizio dell’udienza. Il giudice della Corte federale di Brooklyn ha deciso di rinviare al 5 gennaio 2022 l’udienza conclusiva sulla morte del 33enne Andrea Zamperoni, lo chef di Casalpusterlengo che lavorava al Cipriani Dolci di New York. Questo per permettere al pusher Leslie Lescano – complice della “mantide“ Angelina Barini, la escort italocanadese di 43 anni accusata di aver somministrato con l’inganno il 18 agosto 2019 una dose di fentanyl e di Gbl (la droga dello stupro) al promettente chef lodigiano, uccidendolo in poche ore – di trovare un accordo con il prosecutor americano e arrivare anche lui a un patteggiamento (formula che negli Stati Uniti è possibile anche per i reati più gravi). Così come avverrà per la “femme fatale“ Barini che ad agosto si è dichiarata colpevole della morte di Zamperoni e di altre due persone, e che rischia una pena tra 20 anni e l’ergastolo. Lescano, che è in carcere dal febbraio, è accusato di spaccio.

Secondo le prove raccolte dall’Fbi, il 18 agosto 2019, giorno della scomparsa di Zamperoni, Lescano e Barini si erano recati insieme in un motel del Queens, poi lei era uscita tornando poco prima delle 5 del mattino con lo chef mentre lui era rimasto nascosto nel bagno. Dopo che il cuoco aveva perso i sensi sul pavimento, Lescano aveva preso la sua carta di credito ed era andato in un market a comprare alcuni oggetti e del cibo per Barini. Poi si era diretto al casinò, dove aveva cercato di prelevare soldi dalla carta di credito dello chef. Nel frattempo, il corpo di Zamperoni era ancora nella stanza. Fino al 21 agosto, quando gli agenti avevano bussato alla porta di Barini sentendo "un forte odore di cadavere misto a incenso". A questa vicenda si aggiungono altri reati contestati a Barini.

Tra luglio e agosto 2019, la escort avrebbe fornito narcotici mentre si prostituiva: in più occasioni, quei narcotici contenevano dosi letali di fentanyl. Il primo caso l’11 luglio 2019. L’ultimo il 5 agosto 2019, appena 10 giorni prima dell’appuntamento con Zamperoni. Fattore comune, il modus operandi della donna e del suo complice. Una vicenda che ha fatto molto discutere negli Stati Uniti. E che si avvicina sempre di più alla fine.