
Ieri Codogno ha messo nero su bianco la contrarietà al mega progetto che invaderebbe i terreni agricoli vicini alle case della frazione Triulza.
Tutti uniti per dire no al maxi parco fotovoltaico che, secondo le intenzioni di una società milanese che ha presentato il progetto il 23 dicembre 2024, dovrebbe sorgere a ridosso del centro abitato della frazione Triulza, invadendo 150mila metri quadrati di terreno agricolo preso in affitto. Ieri sera, in un’aula consiliare gremita di cittadini, alcuni con la pettorina blu con la scritta “No agrivoltaico“, soprattutto provenienti dalla piccola località di campagna, è stata approvata la mozione che ha visto 1.100 codognesi contrari tramite la sottoscrizione di una petizione.
"Siamo contrari. La Regione sta lavorando per mettere paletti alle norme del Decreto Draghi. Si innalzerebbero le temperature e il valore immobiliare crollerebbe. Non possiamo far sì che Triulza venga deturpata", ha protestato Matteo Zambelloni (Lega). "Questo è il primo messaggio forte per dire no. Siamo compatti quando il nostro territorio è a rischio", hanno detto ancora dalla maggioranza di centrodestra. "Ci viene in aiuto la giustizia amministrativa che in diverse occasioni ha dato ragione alle istanze dei territori", ha spiegato Rosanna Montani del gruppo di minoranza Codogno Insieme 2.0 – Non dobbiamo stancarci di stimolare la popolazione e di coinvolgerla in questa battaglia".
"Siamo diventati la cloaca della Lombardia, la zona più inquinata d’Europa", ha detto Cristina Baggi (Pd). "Ci sarà inquinamento visivo e acustico – ha ribadito Gianluca Azzali (FI) – Però soltanto mille firme su 16mila abitanti mi lasciano un po’ di amaro in bocca". Il Comune, capofila del dissenso, spera che tramite la battaglia nell’ambito della Conferenza dei servizi in corso il mega impianto grande come 25 campi da calcio non venga realizzato. "Se invece ottenesse il via libera, il parco solare modificherà drasticamente il paesaggio di Triulza, definita comunità rurale tipica – spiegano dal Comune, che ha messo nero su bianco il testo che ha ottenuto l’ok anche delle minoranze – Qui lo sviluppo territoriale è basato sulla valorizzazione ambientale, sulla biodiversità e sull’attrattività turistica, elementi che scomparirebbero se l’impianto fosse costruito a ridosso delle case. Inoltre la connessione di quasi tre chilometri per collegare il parco fotovoltaico alla rete elettrica attraverserebbe l’intera frazione".
La mozione approvata sarà trasmessa nei prossimi giorni alla Provincia, alla Regione, al Governo e a tutti i Comuni del territorio.
Mario Borra