
Le vendite degli agnelli dolci nel Lodigiano sono tornate ai livelli pre pandemia e i titolari delle pasticcerie si dicono soddisfatti dell’andamento degli affari. Si lavora sodo ma con soddisfazione. I pasticceri del territorio, contattati da Il Giorno, ieri erano presissimi nel lavoro della, ma hanno trovato qualche momento, tra un cliente e l’altro, per testimoniare che il settore, dopo un biennio complicato dovuto alle restrizioni, si sta riprendendo. La voglia di un dolce pasquale della tradizione, nei lodigiani è quindi ancora piuttosto viva.
Carlo e Gigi Cornali, della premiata omonima pasticceria di Codogno, che si trova in via Roma, pieno centro, sono soddisfatti di come sta andando il periodo. I due fratelli sono eredi di una grande famiglia di pasticceri, una storia avviata nel lontano 1880 quando Angelo Cornali aprì a San Colombano al Lambro un negozio di pasticceria. L’attività poi, a inizio Novecento, si è trasferita a Codogno, in Via Roma, al numero 71, dove è sempre rimasto un punto d’incontro della gente del luogo. "Gli ordini quest’anno sono davvero tanti, già da due giorni non ho più colombe di pasta lievitata e abbiamo anche ricevuto tantissimi ordini sia da clienti nuovi che dagli abituali, ci sono biglietti ovunque – riferisce Carlo –. Io sono abituato a tirare le somme il lunedì dell’Angelo, ma le previsioni sono buone, per lo meno abbiamo la conferma delle richieste dell’anno scorso, circa 300 agnelli. Poi dipende, perché ci sono diverse misure di dolce, dal monoporzione a quello per 15-20 persone. Seguiamo le esigenze".
"Io lavoro qui da 49 anni e a Pasqua e ho sempre fatto l’agnello dolce di pasta sfoglia, che è tradizionale e può essere farcito in base ai gusti del cliente: con crema pasticcera, chantilly, zabaione, cioccolato – prosegue –. La base è sempre uguale. In alcuni agnelli, per accontentare diversi palati di una stessa famiglia, mettiamo anche due diverse farciture, dividendo il dolce a metà". Nel 2020, anno orribile dovuto al Covid, Codogno è finito nella prima zona rossa. "E’ stato drammatico, a Pasqua eravamo chiusi, abbiamo fatto il 20% del lavoro, tribolando molto con le consegne a domicilio per cui non siamo attrezzati e si dovrebbe strutturare un discorso di delivery – ricorda –. Nel 2021 però è andata meglio, ci siamo confermati ai livelli del 2019, quindi quelli di pre pandemia e quest’anno di nuovo. Siamo contenti".
Alla Dolcemeta di viale Pavia a Lodi, realtà artigianale molto in voga nel capoluogo, dove, entrando, ti investono cortesia e profumi di golosità, la titolare Lucia Nappi ieri era presissima con i clienti. In un breve scambio di parole è arrivata la stessa conferma: "Agnelli dolci? Ne stiamo vendendo tanti, è un ottimo anno. I conteggi dobbiamo ancora farli ma siamo intorno ai circa 300-400 dolci grossi. I piccoli non li contiamo nemmeno più. Insomma, siamo tornati ai numeri pre pandemia".
Paola Arensi