Lodi, 20 maggio 2021 - Le risposte sono attese dall'autopsia che si terrà all'Istituto di Medicina legale di Pavia. Resta un mistero al momento la morte di Maria Maddalena Pecchi, la donna di 74 anni deceduta martedì dentro la sua abitazione a San Colombano al Lambro poche ore dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino anti-Covid Pfizer, all'hub vaccinale di Sant'Angelo Lodigiano. A ucciderla probabilmente è stato un infarto. Da chiarire, come avvenuto in altri casi, sono i motivi del malore che è arrivato in maniera improvvisa. La donna, infatti, secondo quanto ricostruito finora, non aveva malattia particolari.
Il decesso della 76enne è avvenuto poco dopo le 13.30 di martedì. Inutili i soccorsi che prontamente sono intervenuti per provare a salvare la donna. Sul posto, dopo la chiamata al numero d'emergenza, sono subito accorsi i sanitari del 118 e hanno tentato il tutto per tutto per rianimarla, ma per la pensionata non c’è stato nulla da fare. Circa tre ore prima, stando alla ricostruzione dei fatti intorno alle 11, le era stata somministrata la seconda dose del vaccino Pfizer. Per questo, visto che non ci sono elementi per collegare la morte della donna al vaccino, la polizia mortuaria, come previsto nelle nuove norme, ha provveduto a chiedere un accertamento diagnostico ulteriore per chiarire le reali cause della morte e una possibile relazione con il siero.
Molto scosso per la vicenda è il sindaco di San Colombano al Lambro, Gianni Cesari, che conosceva bene la donna e la sua famiglia. "Sono vicino alla famiglia che sta vivendo questo forte dolore - dice Cesari -. Conoscevo personalmente la signora e suo marito. Lei era una persona in salute, per questo la sua scomparsa è stata davvero inaspettata e che ci lascia senza parole. So che la famiglia ha deciso di chiudersi nel silenzio assoluto, almeno fino a quando non arriveranno le risposte dall'autopsia".
Pochi giorni fa a Cernobbio, nel Comasco, una donna di 68 anni era morta poche ore dopo il richiamo vaccinale con Pfizer. La 68enne, residente a Faloppio in provincia di Como, non avrebbe inizialmente accusato alcun disturbo tale da destare preoccupazione. E infatti, assieme alla figlia, si era recata in una pasticceria per mangiare un gelato. Proprio qui si è verificato il malore, seguito poco dopo dal decesso. Inutile l'intervento dei soccorritori e la disperata corsa al pronto soccorso dell’ospedale Valduce di Como. Solo tre giorni prima, nel Biellese, un 61enne era morto dopo la somministrazione del siero Johnson&Johnson.