REDAZIONE LODI

Mille Miglia, conto alla rovescia nel nome di Castellotti

Domani passeranno dal centro di Lodi 450 equipaggi di 40 nazioni. Sessant'anni fa la vittoria del pilota lodigiano di LAURA DE BENEDETTI

Gli equipaggi del club Eugenio Castellotti

Lodi, 21 maggio 2016 - "La prima cosa che vedranno i 450 equipaggi di 40 nazioni partecipanti alla Mille Miglia, giungendo domani nel cuore di Lodi, saranno i pannelli in viale Dante, dove si trova, un po’ nascosto, il busto di Eugenio Castellotti, formidabile pilota che vinse la storica gara (quand’era ancora una prova di velocità e non, come oggi, di regolarità, ndr) esattamente 60 anni fa, nel 1956, sotto una pioggia battente, a bordo di una Ferrari 290MM Scaglietti col numero 548, compiendo in 11 ore e 37 minuti a 137 km orari il tragitto Brescia-Roma-Brescia". Maurizio Amadio, presidente del Comitato Mille Miglia a Lodi, che con Alvaro Corrù, presidente del Club Castellotti, è riuscito, per il 60esimo, a far aggiungere la tappa di Lodi nel percorso di ritorno verso Brescia della gara che, ormai, giocata in tappe di quattro giorni (da giovedì a domenica), con auto d’epoca, ha il gusto di una passerella sempre applauditissima ma dal sapore vintage, presenterà, in piazza della Vittoria, tutti gli equipaggi che, a partire dalle 9.20, transiteranno al ritmo di un paio al minuto, fino a alle 13. Le auto sfileranno lungo viale Piacenza, corso Mazzini, il Passeggio, fino in centro.

"Sarà una gara di bellezza – rimarca Amadio –; i 450 mezzi, tra cui 10 militari, dovranno timbrare il passaggio; ma sfileranno anche, come tributo, 100 Ferrari e una cinquantina di Mercedes, eterne rivali. La Mille Miglia è seguita da 40 emittenti televisive: anche Lodi sarà proiettata in questo olimpo di appassionati. I bar già preparano l’aperitivo 548, le gelaterie il gusto Mille miglia; il club Castellotti per l’occasione indice un concorso fotografico: premieremo le immagini più significative che ci verranno inviate alla mail camscastellotti@virgilio.it. Le auto proseguiranno poi lungo via Defendente per passare, con qualche colpo di clacson, davanti al Cimitero Maggiore, dove Castellotti riposa nella tomba di famiglia". 

Il pilota infatti, morì tragicamente, a 27 anni, mentre provava una Ferrari sulla pista di Modena, il 14 marzo del ’57. "Ora il mio cuore è stanco: i miei occhi hanno versato tutte le loro lagrime - scrisse la mamma del pilota, Angela Clerici, all'indomani della sua morte -; eppure non ho per te il rimprovero perché mi hai lasciato, non ho per me il rimorso perché non ti ho fermato nel tuo glorioso ma pericoloso cammino...". L'ambizione del figlio, ricorda, era "onorare il grande maestro (Alberto) Ascari... ritornando all'Italia il titolo di campione mondiale del volante...". E in chiusura: "Eugenio, io non sapevo di quanto amore, di quanta ammirazione ti circondasse l'Italia tutta... ora... il fiero dolore della tua Lodi, il compianto di tutta la Nazione mi ha rivelato quel posto che tu occupavi nel cuore degli italiani. Penso che il tuo esempio vivrà...".

Aveva all’attivo 110 gare, 48 podi e 23 vittorie (anche in F1); ma è ricordato (la Ceramica Artistica Vecchia Lodi gli ha dedicato un bassorilievo) anche per il suo portamento, gli abiti, la love story con Delia Scala. Un mito, non solo per i lodigiani, che gli hanno dedicato il PalaCastellotti. Alla Mille Miglia partecipano 4 equipaggi nostrani: Maurizio Senna con Stefano Tosi (numero 441) su Giulietta Sprint 1300 del ’57; Luciano Attardo con Pierantonio Ercoli (194) su una Patriarca 750 del ’50; Daniele e Paola Belluto (374) su una Porsche 356 del ’55 e Massimo Pavesi con Vincenzo Di Leo (408) su Porsche 356 del ’56.