Mario Cattaneo, l’oste assolto dopo 7 anni da incubo: "Non volevo uccidere, ora torno a vivere"

Il titolare dell’osteria Dei Amis di Casaletto Lodigiano sparò a un ladro sorpreso nel suo locale. La commozione dopo la sentenza che l’ha assolto dall’accusa per eccesso di difesa: "Ho sofferto, le accuse mi hanno distrutto"

Mario Cattaneo, 73 anni, oste di Casaletto Lodigiano Nel marzo 2017 colpì a morte un 32enne romeno

Mario Cattaneo, 73 anni, oste di Casaletto Lodigiano Nel marzo 2017 colpì a morte un 32enne romeno

Casaletto Lodigiano (Lodi) – Un incubo ‘lungo sette anni’. Assolto anche in Appello l’oste Mario Cattaneo, 73 anni, titolare dell’osteria Dei Amis di Casaletto Lodigiano, che dal 2017 si difendeva in Tribunale, dopo aver sparato a uno dei ladri sorpresi mentre stavano rubando di notte nel suo locale. La Corte d’Appello di Milano lo ha nuovamento scagionato, dopo che (a gennaio 2020) era già stato giudicato non colpevole al termine del processo di primo grado. Un verdetto che era stato impugnato dalla Procura di Lodi.

La tragedia era avvenuta nella notte tra il 9 e il 10 marzo del 2017. Mario Cattaneo colpì a morte, con il proprio fucile da caccia, Petre Ungureanu, 32 anni, sorpreso nel cortile della trattoria. Fu incriminato e da quel momento si susseguirono anche polemiche e dibattiti politici in cui ci si confrontò anche aspramente sui confini della legittima difesa.

La Corte di Appello di Milano presieduta da Francesca Vitale, con a latere i giudici Giusy Barbara e Stefano Caramellino, ha assolto il ristoratore perché "il fatto non costituisce reato" (in primo grado il giudice del tribunale di Lodi Francesca Lisciandra aveva sentenziato che "si era trattato di un incidente").

Dopo la sentenza, uscendo dalla metropolitana, ancora di ritorno da Milano, Mario Cattaneo, al telefono è parso molto provato: "Questa mattina (l’11 aprile per chi legge, ndr ) sono uscito di casa come se andassi alla morte – ha raccontato – Ho guardato indietro, i miei affetti, le mie cose, la mia attività e pensato che, magari, non le avrei più riviste, perché condannato. Ora provo un’emozione indescrivibile, perché solo se finisci dentro a queste situazioni puoi capire cosa provocano. Avrò bisogno di tempo per riprendermi ma è proprio vero: la libertà, soprattutto se ritrovata, non ha prezzo, ha un valore inestimabile. Per una persona comune come me, tutto questo è stato una prova durissima".

Anche ieri la Procura generale di Milano aveva chiesto nei suoi confronti tre anni di reclusione ("No alla giustizia fai-da-te"). Ma adesso, dopo tanto calvario, il ristoratore è libero di riprendere totalmente in mano la propria vita. Gli avvocati del 73enne, Vincenzo Stochino ed Ennio Ercoli, in Aula hanno ribadito le motivazioni per cui il loro cliente non doveva essere condannato. "Il colpo – ha spiegato Stochino davanti alla Corte – era partito accidentalmente a causa dell’azione dell’aggressore che aveva strattonato Mario Cattaneo. È vero che la sicura non era inserita, ma che il colpo sia partito accidentalmente emerge dai dati scientifici della perizia". Gli accertamenti erano stati disposti dal collegio che nei mesi scorsi aveva riaperto l’istruttoria dibattimentale. "Il mio assistito non aveva alcuna intenzione di sparare per uccidere – ha aggiunto il legale – ma aveva un interesse molto forte a tutelare la famiglia".

La sentenza è arrivata nel pomeriggio e tanti hanno voluto manifestare affetto nei confronti del ristoratore. "La prima cosa che desidero è recuperare la mia normalità, non farò niente di eccezionale adesso – ribadisce il 73enne – Devo mandare via l’ansia, i brutti pensieri e le paure accumulate. È stato davvero terribile, io non volevo uccidere nessuno. Ho sempre reagito, per difendermi. Adesso è davvero tutto molto strano. Devo riprendermi".