Maleo, la lezione del don arrabbiato: “I ragazzi sono maleducati. E io chiudo l’oratorio”

Il parroco l’ha scritto sul cartello: "Avete passato il segno". Ed elenca: bestemmie, parolacce, sporcizia, sputi, vestiti non consoni

Don Enzo Raimondi ha messo nero su bianco anche un’amara riflessione sul sito parrocchiale

Don Enzo Raimondi ha messo nero su bianco anche un’amara riflessione sul sito parrocchiale

“L’oratorio è ammalato e per qualche giorno rimarrà chiuso". Ha usato questa metafora il parroco don Enzo Raimondi per annunciare ai fedeli l’intenzione di serrare i battenti al centro giovanile, circostanza avvenuta la settimana scorsa per alcuni giorni. E la “malattia“ consiste nella "maleducazione di taluni ragazzi che hanno oltrepassato la soglia", come recitava il cartello di avviso.

Sul bollettino parrocchiale, poi, il sacerdote ha messo nero su bianco una lunga riflessione, a tratti molto dura ma realistica e amara. "Bestemmie, parolacce, sporcizia lasciata in giro, sputi per terra, modo di vestire non consono, la poca cura per le cose che sono costate alla comunità uno sforzo davvero grande", hanno portato il don a prendere una decisione drastica "e la scelta di chiudere temporaneamente non può che valere come segno forte, un richiamo" anche se "è il triste riconoscimento che non sappiamo gestire questa situazione".

Don Enzo chiama in causa tutti gli agenti educativi, ma lui stesso non si tira indietro. "La responsabilità è di tutti. È in capo alle famiglie che non sanno né dove vanno né cosa fanno fuori da casa i loro figli; è degli adulti che, pur avendo tempo per farlo, si guardano bene dal dare una mano in oratorio; è dei giovani che, con la sola eccezione degli spazi loro dedicati, dell’oratorio non si sono mai occupati ed è anche del prete che dovrebbe essere più presente, ma, per quanto mi riguarda, faccio quello che posso visto che non posso essere in due posti nello stesso tempo ".

La parrocchia sta valutando l’inserimento di un educatore professionale perché possa essere di ausilio ai volontari e ai religiosi. Ma tra le righe del suo sfogo il sacerdote fa intendere che i volontari sono pochi e dunque occorrerebbe un maggior impegno laicale. Più o meno si tratta dello stesso grido d’allarme lanciato nel 2017 quando sempre don Enzo chiuse l’oratorio nei pomeriggi durante la settimana.

Non ci sono solo gli aspetti negativi, però: tanti i ragazzi di Maleo che si impegnano, che aprono l’oratorio e stanno al bar nonché gli animatori che seguiranno i giovani utenti del Grest, che aprirà i battenti lunedì prossimo.