NICOLA PALMA
Cronaca

Quarto Oggiaro, il litigio stradale e il raid punitivo armato: biglie di vetro sparate contro i rivali

Quindicenne picchiato dal marito di una donna con la quale aveva avuto una discussione poco prima. Poi la telefonata e l’arrivo degli amici dell’uomo: un pallino sfonda un portone. Indagine dei carabinieri

Indagano i carabinieri

Indagano i carabinieri

Milano – Il litigio per una banale questione di viabilità. I toni che si alzano. I “rinforzi” che arrivano da entrambe le parti. E all’improvviso la spedizione punitiva di cinque uomini, di cui uno con una pistola in pugno e uno con un’arma ad aria compressa che sputa pallini di vetro: uno sfonderà il portone di un edificio, per fortuna senza ferire nessuno.

Sono i frame ancora sfocati della sequenza andata in scena due giorni fa davanti a uno stabile di via Amoretti, in zona Quarto Oggiaro: del raid si stanno occupando i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Magenta, che hanno sequestrato la biglia che ha bucato la vetrata e acquisito le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Proprio nei filmati potrebbero celarsi particolari decisivi per arrivare all’identificazione dei responsabili dell’aggressione. La cronaca del blitz ci riporta alla tarda serata di giovedì. Stando a quanto risulta al Giorno, un quindicenne egiziano che abita nel palazzo di via Amoretti discute in maniera animata con una sconosciuta, presumibilmente italiana, per motivi legati alla viabilità; con il minorenne c’è anche la madre quarantenne.

Poco dopo il primo alterco, si materializza sulla scena il marito della donna, descritto come un uomo di circa 45 anni, che colpisce con qualche schiaffone il quindicenne. A quel punto, la mamma dell’adolescente chiama in aiuto il compagno, un trentaduenne marocchino che vive a Rozzano. Gli animi si scaldano ancora di più. È in quel momento, secondo la ricostruzione di madre e figlio, che il marito della donna italiana fa una telefonata. Nel giro di pochi minuti, piombano nel parcheggio interno di via Amoretti due auto sportive: a bordo ci sono cinque uomini, amici del quarantacinquenne. Uno punta una pistola, non si sa se vera o finta, contro il trentaduenne. Un altro tira fuori un’arma ad arma compressa, caricata con biglie di vetro, e inizia a sparare, cercando di colpire il nordafricano: non ci riesce, ma un pallino manda in frantumi la vetrata della porta d’ingresso del condominio. Poi gli aggressori si allontanano in macchina.

Le prime chiamate al 112 segnalano spari in strada, tanto che gli operatori della centrale di via Moscova inviano in zona Quarto Oggiaro diverse pattuglie di Nucleo Radiomobile, stazione Musocco e Compagnia Magenta: i carabinieri impiegano poco a capire che non ci sono feriti da soccorrere e che non sono stati sparati proiettili veri, bensì biglie di vetro (per quanto pericolose in caso di “bersaglio” centrato). Gli investigatori dell’Arma avviano i primi accertamenti per ricostruire con esattezza cosa sia accaduto e stringere il cerchio attorno agli uomini scappati in auto e all’amico che ne ha richiesto l’intervento. Un aiuto decisivo potrebbe arrivare dai filmati immortalati dagli occhi elettronici a presidio di via Amoretti e delle strade percorse dai veicoli in fuga.