
Monete (Ansa)
di Tiziano Troianello
Lodi, 3 luglio 2014 - Il reddito pro-capite annuo della provincia di Lodi è fanalino di coda di Lombardia. E la differenza tra quanto si guadagna nel Milanese e quanto si guadagna nel Lodigiano si è triplicata nel giro di dieci anni, passando dai 4.087 euro del 2003 agli 11.576 del 2013. A tracciare il punto della situazione è stato ieri il Censis (Centro Studi investimenti sociali), nell’ambito di un incontro pubblico promosso a Roma. Dalle parole degli esperti dell’istituto di ricerca è emerso che in 18 regioni italiane si è allargato il “gap” tra province su redditi e occupazione e che «i divari territoriali in Italia sono profondi e aumentano nel tempo mettendo a rischio la coesione del sistema». In Lombardia si passa dai 25.866 euro annui per abitante nella provincia di Milano ai 14.290 euro annui di Lodi, con una differenza tra il massimo e il minimo provinciale di 81 punti percentuali. Nel Lazio si va dai 20.965 euro di Roma ai 13.285 euro di Rieti (57,8% di differenza). La forbice tra massimo e minimo provinciale in Toscana (tra Firenze e Massa Carrara) è del 38,9%. In Emilia Romagna il reddito pro-capite disponibile nella provincia di Bologna è il 34% maggiore di quello di Ferrara. Più piccole, ma comunque significative, le distanze che si registrano in Veneto: Padova supera del 15,9% Rovigo. E nelle Marche, dove Ancora è più ricca del 13% rispetto ad Ascoli Piceno. Negli ultimi dieci anni i divari si sono ampliati, con territori che hanno corso più veloci e altri che sono rimasti indietro. La differenza del reddito pro-capite disponibile tra Milano e Lodi era di 4.087 euro nel 2003 ed è diventata di 11.576 euro. La distanza tra Roma e la provincia laziale più povera era di 3.977 euro un decennio fa e ora è di 7.679 euro.
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