Le splendide ricchezze della Valle Staffora

L’Oltrepò, terra di vini, ha portato alla luce un tesoro inaspettato che si è aggiunto al già variegato patrimonio naturale

Le splendide ricchezze della Valle Staffora

Le splendide ricchezze della Valle Staffora

La classe 2ªG della Scuola Secondaria dell’Istituto comprensivo di via Dante a Voghera ha incontrato il prof. Maggi docente ordinario di Archeologia classica presso l’Università di Pavia . La collaborazione è scaturita dal fatto che, proprio accanto alla nostra città, sono state identificate tre fattorie romane tra Voghera e Rivanazzano che hanno portato alla luce la ricchezza archeologica della Valle Staffora. La storia è una disciplina che risulta eccessivamente astratta per i ragazzi e l’archeologia aiuta moltissimo il lavoro dell’insegnante, perché rende la conoscenza della storia più concreta e non solo un insieme di nozioni. Nei libri di testo relativi alla storia, viene dedicato un minimo spazio all’archeologia e spesso il tutto si riduce a una pagina in cui vengono presentate tutte quelle professionalità che sono utili per la ricostruzione del passato dal paleontologo all’antropologo. Ed ecco allora che è nata l’idea di invitare un esperto che ha spiegato, non solo il suo lavoro, ma anche le grosse potenzialità della nostra zona in questo campo. Attraverso una presentazione, ha illustrato il suo lavoro usando un linguaggio accattivante per i bambini, dimostrando che la figura dell’archeologo è indubbiamente affascinante per i ragazzi, poiché è una sorta di detective che indaga le cose di un lontano passato attraverso la connessione fra diverse tracce. E infatti il suo lavoro non è solo fatto di scavi e avventure, ma si nutre anche di studio e ricerca. Inoltre, il Prof. Maggi, ha aiutato a riflettere sui nuovi e vecchi mezzi a disposizione degli archeologi per lavorare: dagli attrezzi tradizionali come pala, piccone, cazzuola, pennello, mappe, macchina fotografica, alle moderne attrezzature come rilevazioni aeree, computer, droni, ricostruzioni in 3 D. Ha poi dimostrato che è fondamentale che l’archeologo collabori con altre figure professionali specializzate. Infine, ha dimostrato che la restituzione alla comunità dei risultati della ricerca è un dovere per gli archeologi, a partire proprio dalle nuove generazioni.

L’uscita didattica è stata preceduta da due lezioni propedeutiche hanno avuto lo scopo di avvicinare gli studenti all’archeologia e sono state propedeutiche alla visita agli scavi che hanno permesso di sperimentare sul campo l’importanza delle fonti storiche. Gli scavi ed i relativi ritrovamenti, sono la testimonianza della presenza di rilevanti commerci legati alle produzioni vinicole e agricole e rientrano nel progetto “Archeologia nella terra del vino” a cura dell’Università di Pavia che cura il progetto di Cascina Isola Felice e Cascina Boarezza. I reperti trovati, verranno trasferiti ed esposti al Museo Archeologico di Casteggio. Nel corso dell’estate, sono stati organizzati “Aperitivi sugli scavi” per avvicinare grandi e piccini alle ricchezze del territorio. Anche gli agricoltori della zona, hanno “prestato” molto volentieri i loro terreni per continuare scavi.