CARLO D’ELIA
Cronaca

La tutela delle api con un gioco

Lodi, l’invenzione di Giacomo Losio e Martina Geroni è destinata ai bambini dagli otto anni in su

di Carlo D’Elia

Un viaggio alla scoperta del mondo delle api. Si chiama “Time-hive“ il gioco illustrato da tavolo con più di 100 carte che permette di simulare la vita di un’ape mellifera, fondando un nuovo alveare e sopravvivendo alle minacce e al tempo. Preziosi impollinatori, ma anche sentinelle ecologiche e bioindicatori della qualità dell’aria: le api sono a serio rischio estinzione. I cambiamenti climatici, l’impiego di molecole chimiche, metodi di agricoltura intensiva, invasione di specie aliene ma anche modifiche dell’uso e nella gestione del suolo incidono sulla loro sopravvivenza. Per questo, è fondamentale tutelare questi impollinatori con il contributo degli apicoltori, ambasciatori e custodi della natura. E’ nato così il progetto ideato dall’associazione no profit del Taller delle terre, realtà con sede a Lodi, che vuole avvicinare i bambini al mondo delle api attraverso un gioco in scatola e la Hive map (la libreria digitale interattiva con descrizioni e foto dell’alveare). "Crediamo che il gioco possa rendere il mondo un posto migliore e abbiamo documentato, con le illustrazioni di Giulia Barbieri e le foto degli apicoltori, il funzionamento dell’alveare e della vita dell’ape mellifera italiana, oggi a rischio di estinzione - spiega Giacomo Losio, urbanista di 32 anni, ideatore del progetto -. Giocando i bambini, dagli 8 anni in su, si divertono e apprendono, contribuendo, indirettamente, anche a salvare le api nella vita reale".

Tutto il materiale realizzato è nel segno della sostenibilità e tutela della biodiversità. I supporti cartacei del gioco, infatti, sono realizzati mediante stampati e processi ecologici e parte del contributo del gioco sarà destinato alla tutela degli alveari italiani. Una nuova sfida per i fondatori del Taller delle terre, Giacomo Losio e Martina Geroni, architetto e artista, che fanno anche coppia nella vita, dopo quella di aver rinunciato da quattro anni alla plastica. Con il progetto Plastic Free, per esempio, per pulire casa la coppia lodigiana utilizza bicarbonato e aceto. Al posto del dentifricio una soluzione ricaricabile e gli spazzolini sono in bambù. Per il gioco il prossimo passaggio è una call to action: raggiunte le 500 adesioni, ci saranno le premesse per avviare la campagna di crowdfunding.