Infiltrazioni dal tetto. Chiusure al terzo piano

A Stradella pannelli crollati in due reparti. Più che mai urgenti i lavori già previsti

Infiltrazioni dal tetto. Chiusure al terzo piano

Infiltrazioni dal tetto. Chiusure al terzo piano

Il progetto c’è, i fondi (ben 300mila euro) anche e i sopralluoghi preventivati e previsti, ma le forti piogge di questi giorni hanno “anticipato“ i lavori all’ospedale di Stradella dove si sono registrati anche ieri alcuni disagi anche se l’attività è proseguita regolarmente. Colpa di alcune infiltrazioni di acqua dal tetto a causa delle quali si è verificato il cedimento di alcuni pannelli del controsoffito, con la chiusura precauzionale di alcuni settori del terzo piano della struttura dove si trovano i reparti di Medicina generale e Lungodegenza riabilitativa. Proprio riguardo la manutenzione straordinaria del tetto dell’ospedale, fra i più recenti della Lombardia (inaugurato nel 2009), l’Asst di Pavia aveva già previsto l’intervento dopo tre note tecniche sullo stato di conservazione susseguitesi da agosto 2023 fino al mese scorso. Il maltempo di questi giorni, però, ha impedito l’avvio dei lavori già in calendario. L’attività ospedaliera, tuttavia, è proseguita regolarmente anche per gli ambulatori a parte qualche “trasloco“ forzato di alcuni pazienti. Sul tappeto, però, restano alcune questioni irrisolte prevedibilmente destinate ad entrare di prepotenza nel dibattito preelettorale (a Stradella si vota a giugno). Oggi come oggi la capienza posti letto dell’ospedale di Stradella è circa la metà di quella prevista (120 posti letto) dopo la chiusura di Ortopedia e Traumatologia avvenuta ormai più di due anni fa e lo spostamento, da agosto 2023, di Ginecologia ed Ostetricia all’ospedale di Voghera. Restano in funzione, ma non ancora al 100%, i reparti di Medicina generale, Lungodegenza riabilitativa e Chirurgia. Preannunciata (i lavori sono in corso) l’apertura di un nuovo settore di Terapia semi intensiva (4 posti letto) ma il problema, secondo fonti sindacali interne, è sempre la carenza di personale. Sia sul fronte medico (anestesisti soprattutto) sia su quello infermieristico. In quest’ultimo caso dovrebbero entrare in servizio se non tutti quelli attesi (14) dopo un recente concorso ed alcune rinunce, almeno una parte cospicua di quelli giudicati idonei.

E sul tavolo resta una petizione, sottoscritta a Stradella, Broni ed in diversi comuni del bacino di utenza dell’ospedale, con ben 3.700 firme (un record in Oltrepò) per chiedere il ripristino di tutti i reparti e preannunciando l’esigenza di costituire un comitato permanente in grado di monitorare la situazione e sollecitare l’adozione di immediati provvedimenti. Un’iniziativa che potrebbe assumere un connotato interregionale legandosi ad un analogo comitato che si sta istituendo nella vicina Castelsangiovanni, 9 chilometri da Stradella, ma già in Emilia: anche qui il futuro dell’ospedale è a rischio.Pierangela Ravizza