LUCA PACCHIARINI
Cronaca

Inceneritore nel mirino. Impianto troppo grande: "Chiamate degli esperti"

Legambiente Lodi e il Comitato ambiente Vidardo hanno chiesto alla Provincia l’attivazione di un’inchiesta pubblica per raccogliere altri pareri tecnici.

Inceneritore nel mirino. Impianto troppo grande: "Chiamate degli esperti"

La presentazione dell’iniziativa del Circolo Legambiente di Lodi e del Comitato ambiente Vidardo

Continuano a farsi sentire le forti perplessità sul progetto di rinnovo dell’inceneritore di Castiraga Vidardo, promosso dall’azienda Itelyum. Il circolo Legambiente di Lodi e il Comitato ambiente Vidardo hanno chiesto alla Provincia di attivare un’inchiesta pubblica sul progetto: lo scopo è fornire alla Provincia gli elementi tecnico scientifici per legittimare la decisione politica finale. Insieme alla sindaca Emma Perfetti, viene chiesto di disporre entro settembre l’inchiesta, indicando esperti e tecnici incaricati di organizzare le audizioni e raccogliere i pareri.

"Non bastano le competenze di una amministrazione territoriale – spiega Andrea Poggio di Legambiente –: il processo di inchiesta pubblica serve per avere esperti che possano aiutare in una decisione motivata, come a luglio in provincia di Biella, in cui è stata motivata la negazione a costruire un inceneritore". Il progetto non viene criticato solo per l’impatto visivo dell’inceneritore (un grosso parallelepipedo alto quasi il doppio del campanile), si discute l’assenza di un progetto industriale e l’impatto ambientale. "Un colosso di questo tipo – aggiunge Poggio – eccede la domanda effettiva del territorio, dovranno importare da altre regioni. Itelyum chiede un aumento della potenzialità del forno a griglia da 34 a 51mila tonnellate: a questa richiesta si deve dire di no. Vi sono nel progetto rifiuti ospedalieri e industriali pericolosi, vari materiali che non è detto debbano essere bruciati. Impianti simili possono avere un senso, ma se specializzati, con investimenti mirati che durino. Questo sembra un investimento per intercettare nel mercato europeo qualsiasi tipo di rifiuto, senza valutazione tecnico-economica della convenienza della combustione rispetto ad altri trattamenti". Aggiunge Sara Asti, rappresentante del Comitato ambiente: "Si tralascia spesso l’umanità che vive intorno all’impianto, a 500 metri dalle scuole. Basta pensare ai rischi: stoccherà materiale infiammabile, in caso di incendio sarebbe un grande problema per il paese. Noi poi sentiamo continuamente odori di combustione".

Ieri Asti e Perfetti ne hanno discusso in un dibattito con Lorenzo Guerini, Fabio Raimondo e Valentina Barzotti (parlamentari di FdI e M5S), il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio e i consiglieri regionali Guido Guidesi e Roberta Vallacchi.