
In ottomila di corsa. La Art Marathon diventa festa per tutti
Erano in ottomila, e hanno sfidato non solo la pioggia, ma anche raffiche di vento così impetuose da avere scoperchiato tetti e abbattuto alberi. Non si è fatta fermare dal maltempo la Brescia Art Marathon, la storica gara di corsa che quest’anno ha visto la partecipazione di atleti provenienti da venti Paesi diversi – in prevalenza Italia, Inghilterra e Russia – convincendo ad allacciarsi le scarpe da running persino un ottantatreennenne (Vincenzo Mason), e una settantottenne (Eugenia Del Barba). La partenza è scattata alle 8,30 da via san Faustino per la maratona e per la mezza, da via X Giornate per la “fast”, la dieci chilometri, mentre la passeggiata per famiglie è stata sospesa.
Il serpentone dei runner è ondeggiato tra il centro – chiuso alle auto per la domenica ecologica, istituita in concomitanza con la manifestazione – e la periferia, e poi è approdato al traguardo, come sempre nel cuore della città, in piazza Loggia. A vincere la ventiduesima edizione della Bam per la seconda volta sono stati Davide Angilella dell’Atletica Franciacorta, che ha chiuso la distanza regina dei 42,195 km in 2 ore e 34, ed Eva Grisoni, Atletica Paratico, 2 ore 58 minuti, addirittura alla terza vittoria consecutiva. Nella “fast” il successo è arriso al bergamasco Pietro Cambianica, Atletica Valbrembana; Giulia Sommi, Cus Pro Patria Milano, la donna superveloce. Sul gradino più alto del podio della mezza maratona Mattia Gianola, Team Valtellina e Sara Bottarelli, Free Zone.
Beatrice Raspa