MARIO BORRA
Cronaca

Guardamiglio, rischio chimico: sigilli alla Nord Chemical

Accertamenti dei carabinieri forestali con i droni, azienda chiusa nel Lodigiano per "violazioni sistematiche"

Lo stabilimento Nord Chemical

Guardamiglio (Lodi), 29 maggio 2018 - Illecito deposito di rifiuti, scarichi non autorizzati, residui chimici delle produzioni finiti nel corso d’acqua: ieri i carabinieri forestali di Lodi, a seguito di ordine di esecuzione della Procura della Repubblica, hanno proceduto al sequestro preventivo di un impianto chimico, la Nord Chemical Products srl, che si affaccia in via Primo Maggio e che impiega circa 15 lavoratori. Le attività di indagine, coordinate e dirette dalla Procura, hanno fatto emergere anche reiterate violazioni delle prescrizioni per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, così come è stata accertato che si producevano sostanze chimiche senza avere ottenuto in via preventiva l’autorizzazione integrata ambientale. Il sito era già stato oggetto di sequestro parziale sia nel dicembre scorso che nel mese di gennaio di quest’anno.

Nel corso degli accertamenti eseguiti anche il 20 aprile con l’ausilio dei droni, i militari hanno verificato uno scenario altamente critico: l’attività della ditta, infatti, oltre alle numerose violazioni delle normative di settore, presentava notevole pericolosità sia per il rischio di inquinamento ambientale, che per l’elevato quantitativo di rifiuti pericolosi, ammassati promiscuamente con prodotti finiti e materie prime. I controlli hanno permesso di capire che «la società opera in modo sistematico senza alcuna conformità con la disciplina ambientale con elusione dei controlli e delle procedure inerenti gli scarichi, le immissioni in aria e la gestione dei rifiuti in una situazione che è stata definita di complessiva illegalità ambientale». Lo stato attuale degli impianti e la gestione delle sostanze chimiche espone a concreto pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori, hanno appurato i militari dell'Arma.

Il sequestro eseguito riguarda l’intero stabilimento, per il quale il Gip ha nominato un amministratore giudiziario, le linee produttive, inclusi i materiali in giacenza, con sospensione immediata delle attività. Le attività di indagine sono state svolte in stretta collaborazione con i tecnici dell’Arpa di Lodi ed ora la task force dovrà verificare gli eventuali danni ambientali prodotti. Nel novembre del 2014, all’interno della Nordchem, ora fallita e il cui ramo d’azienda è stato assunto proprio dalla Nord Chemical Products, si registrò una fuoriuscita di acido cloridrico e solfato d’alluminio da alcuni silos con relativa nube tossica: gli accertamenti rilevarono che i manufatti erano stati bucati intenzionalmente con un trapano. «La vicenda era partita da una mia segnalazione – ha spiegato il sindaco Elia Bergamaschi – devo ringraziare l’Arpa e la Forestale. Hanno capito subito la gravità della situazione. Dispiace che ci vadano di mezzo i lavoratori».