
Vigili del fuoco e inquirenti a bordo del treno Frecciarossa uscito dai binari
Livraga (Lodi) - «Cambiate le procedure e dateci riscontro entro un mese". L’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria, che vigila sul sitema di trasporti di tutta la rete italiana, non attende l’esito dell’inchiesta per il deragliamento del Frecciarossa che a Livraga, nel Lodigiano, il 6 febbraio del 2020, si è portato via la vita dei due macchinisti Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicciù e causato il ferimento di 31 persone. Per il direttore Marco D’Onofrio, che ha emanato una nuova raccomandazione, dopo una prima emessa già a pochi giorni dal disastro, la dinamica non ha misteri di carattere tecnico: "È stato definitivamente appurato che l’attuatore oleodinamico montato sul telaio di punta del deviatoio 5 ove è deragliato il treno presentava un’inversione interna dei cablaggi".
Insomma , è provato per i tecnici che i cavi dell’attuatore dello scambio su cui il convoglio si è schiantato alle 5.30 del mattino, erano invertiti. Il problema, per i giudici che hanno messo sotto inchiesta 18 persone, è quello di capire se qualcuno avrebbe dovuto notare l’errore, commesso in fabbrica, anche sul posto, mentre veniva montato sul binario dagli operai. Per l’Agenzia della sicurezza conta invece che le procedure standard non mettano fin qui al riparo da questo problema. "È stato riscontrato che, benché il deviatoio su cui era montato l’attuatore difettoso si trovasse in posizione rovescia, il sistema di segnalamento della centrale operativa di Bologna lo ha percepito in posizione normale, autorizzando così, in via sperimentale, il transito da quello scambio di un treno in alta velocità", prosegue D’Onofrio. Insomma, anche il gestore dell’infrastruttura non si è accorto di nulla.
E per i tecnici, è una falla da tamponare per Rfi: prima di riaprire al traffico, d’ora in poi, dev’essere il regolatore della circolazione a dare il via libera definitivo sul funzionamento dell’apparato, prima di consentire la circolazione, spiega la comunicazione. A mancare, secondo i vertici dell’agenzia, un sistema di tracciamento, "attraverso moduli appositi". Ogni passaggio va certificato, non solo a vista, ma per iscritto. Ma non solo, la raccomandazione firmata dal direttore D’Onofrio non si limita a chiedere nuovi sistemi di controllo, ma domanda anche "una verifica di efficacia delle procedure attualmente adottate, mettendo in atto tutte le necessarie azioni migliorative tra le quali deve essere necessariamente inserito un richiamo a tutto il personale". La raccomandazione è sul tavolo di tutti gli enti e di tutte le società che si occupano di trasporto ferroviario e prevede "un riscontro dell’applicazione di quanto disposto, entro 30 giorni dal ricevimento".