LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Fotografia Etica si allarga per battere il Covid

Il Festival durerà una settimana in più, saranno privilegiati gli spazi aperti con mostre gratuite e sarà coinvolta anche Codogno.

di Laura De Benedetti

Circa il 70% delle mostre del Festival della Fotografia Etica sarà all’aperto. Poi niente più braccialetto colorato da tenere al polso per accedere alle diverse sedi espositive e l’aggiunta di una settimana, la quinta, per garantire a tutti la possibilità di gustarsi le immagini in sicurezza, senza assembramenti. E ancora, un video in fase di realizzazione con l’Istituto Luce di Roma.

Il Festival della Fotografia Etica, dunque, forte delle 20mila presenze sfiorate nel 2019, non solo non teme il Covid ma rilancia, prolungando l’apertura per 5 weekend, dal 26 settembre al 25 ottobre, e aggiungendo, simbolicamente, anche Codogno proprio come secondo polo culturale lodigiano oltre al capoluogo. "Certo, la pandemia ha influito nelle scelte organizzative - ammette Alberto Prina, del Gruppo Progetto Immagine che ha lanciato il Festival con Aldo Mendichi - gli ospiti, ad esempio, saranno per lo più europei. Ma comunque, trattandosi dell’undicesima edizione, volevamo farla diversa da quelle della prima decade, con nuovi spazi aperti fruibili gratuitamente da tutti, proprio come accade in questi giorni nella mostra sul Covid a New York. Per cui ci saranno immagini su pannelli anti pioggia nei Giardini del Passeggio e all’Isola Carolina. Ma saranno all’aperto anche le mostre che allestiremo nei due chiostri della Provincia o in quelli del Museo Gorini all’ospedale Vecchio. Tra le novità della sedi coperte, dove comunque ridurremo le mostre, ci sarà per la prima volta lo spazio della Centropadana, che andrà ad aggiungersi a chiesa dell’Angelo, i palazzi Barni e Modignani, Bpl arte; non sarà fruibile, invece l’ex Cavallerizza. Le sedi di Codogno, infine, le valuteremo a fine mese".

Sarà proprio la città della Bassa, dove è stato scoperto il primo caso occidentale di coronavirus, ad ospitare l’esposizione sul Covid: sono 10mila le immagini arrivate da una quarantina di Nazioni sulla pandemia: "È un modo per cominicare a parlare del Covid, anche se il virus è ancora tra noi - spiega Prina - Questa sezione, “Sguardo sul nuovo mondo“, non è a concorso, per cui si trovano immagini di reportage giornalistici ma anche di fotoamatori. La visione è spesso molto intima: ciascuno racconta le proprie emozioni. Queste immagini saranno utilizzate dall’istituto Luce per creare il video". Il prossimo passo del Festival sarà il 26 agosto con l’annuncio, a fronte di un alto numero di candidature, dei nomi dei 16 enti no-profit selezionati per il festival.