LUCA PACCHIARINI
Cronaca

Flash-mob in pieno centro: "Basta violenze sulle donne". Gli studenti in piazza a Lodi

In cinquecento hanno cantato e danzato sulle note di “Break the chain“ I promotori: investiamo sui giovani, il cambiamento può venire solo da loro

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Lodi – Circa 500 studenti hanno ballato ieri in piazza Castello per ricordare le donne vittime di violenza. Hanno partecipato a “One Bilion Rising“, flash-mob che si tiene ogni anno per ricordare l’importanza del rispetto nell’amore. Ieri è stato tagliato il traguardo della tredicesima edizione. "Ci teniamo che a queste manifestazioni partecipino specialmente i giovani, perché da loro può iniziare un cambiamento, per questo puntiamo sempre sulle scuole" ha spiegato Danila Baldo, presidente di Toponomastica Femminile di Lodi. Gli istituti Cazzulani, Maffeo Vegio, Bassi, Piazza, Villa Egea erano presenti con i loro studenti, mentre i “colleghi“ del Pandini di Sant’Angelo hanno danzato nel cortile della loro scuola, impossibilitati a venire.

Sempre Danila Baldo ha evidenziato come "questa di oggi è una festa, una danza di pochi minuti. Ma la cosa importante è il lavoro che nelle scuole i ragazzi hanno fatto e che faranno, dalla preparazione alla giornata di oggi al parlare di questi temi con i loro compagni". Quasi ogni classe, infatti, si è impegnata per portare dei lavori alla manifestazione: il Villa Egea ha preparato dei cioccolatini del rispetto, con tanto di frasi ad hoc nei bigliettini; alcune ragazze del Piazza hanno realizzato dei cartelloni in cui si ricorda di brutali femminicidi del passato; studenti del Bassi hanno scritto e letto poesie sul tema. Sulle note di “Break the Chain“ (“Spezza le catene“), canzone unica di questo flash mob e ieri cantata in live dalla rocker lodigiana, Clémentine Nantista, tutte le classi hanno danzato all’unisono, seguendo le movenze delle ballerine della scuola di danza “Il Ramo“ di Lodi.

«Sono ottimista per questa battaglia" ha affermato la vicesindaca Laura Tagliaferri prendendo la parola –. Quando io andavo a scuola non si parlava di questi temi, noto che oggi i ragazzi si interrogano molto su questo tema, ragionando sulla cultura patriarcale, portando avanti questi discorsi anche dopo le giornate a loro dedicati". Tra i molti interventi, quello di Paola Metalla, presidente del Centro Antiviolenza di Lodi. "Spero che non abbiate mai bisogno dei nostri servizi – ha detto rivolta ai ragazzi –, ma ricordatevi sempre che, se serve, noi ci siamo. Spesso non ci si rende subito conto della situazione di violenza in cui ci si trova, appena si cominciano a notare le prime problematiche non si deve temere di venire al centro, noi siamo lì anche solo per dare un appoggio, anche con l’anonimato; ci sono professionisti pronti per aiutare a gestire situazioni che, altrimenti, possono condizionare un’intera vita".