MARIO BORRA
Cronaca

Fiera 2020, speranze al lumicino

Codogno, il sindaco Passerini: aspettiamo ancora fino al 15 settembre prima di alzare bandiera bianca.

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di Mario Borra

L’organizzazione della fiera autunnale agricola-zootecnica di novembre è appesa ad un filo sottilissimo che rischia di spezzarsi a breve. Se non muteranno le condizioni, la cancellazione sembra inevitabile anche se ad oggi l’ufficialità non c’è ancora. Con le attuali disposizioni governative anti Covid, infatti, sembra proprio impossibile che la tradizionale kermesse, così come viene organizzata ormai da oltre due secoli, possa tenersi all’interno dei padiglioni del quartiere fieristico al Villaggio San Biagio. Le presenze contigentate, sia per le aree esterne (un migliaio di persone per volta) che per quelle interne, oltre alle altre prescrizioni, svuotano di fatto il significato intrinseco della manifestazione che quest’anno dovrebbe (il condizionale è davvero d’obbligo) arrivare a spegnere 220 candeline. Infatti, di solito l’expò codognese, uno dei più importanti del settore a livello lombardo, conta oltre 20 mila presenze in due giorni con un record di espositori (l’anno scorso furono 267). Ad oggi, non è stata ancora firmata alcuna determina di impegno di spesa da parte del Comune così come non è stato nominato il comitato organizzatore nè incaricato il professionista per la predisposizione del programma. Tutto in stand by. Lunedì scorso, da quanto appreso, si è tenuta una riunione tecnica per fare il punto della situazione ma, alla fine del vertice, non si respirava aria di ottimismo. Anzi. Non è escluso che l’ufficialità della cancellazione della fiera in programma a novembre, sia imminente. Il sindaco Francesco Passerini cerca di aggrapparsi alla speranza e non si dà per vinto.

"Aspetto fino al 15 settembre, quando scadranno le disposizioni governative, per capire cosa possa succedere. Io noto che alcune iniziative fieristiche, anche nelle province vicine, sono state confermate in calendario" dichiara il primo cittadino. Qualora la fiera non dovesse essere effettuata, il sindaco però non vorrebbe cancellare tout court la data. "Qualcosa però dovrà essere fatto. I padiglioni fieristici non voglio che rimangano desolatamente vuoti il 17 e il 18 novembre. Magari organizzeremo qualche evento, anche simbolico, con la presenza di qualche allevatore e capi di bestiame. Per ricordare che non ci si arrende comunque". Nemmeno la guerra mondiale riuscì a mettere in ginocchio la kermesse che si tenne anche nel 1943; ora il virus invisibile rischia di mandare ko uno dei più importanti eventi dell’anno a livello territoriale.