Coronavirus, l'ex primario di Lodi: "La mia lezione? Quella di non mollare mai"

Pierdante Piccioni ha completamente dimenticato 12 anni della sua vita dopo un incidente. La sua storia è raccontata dalla serie tv 'Doc Nelle Tue Mani'

Pierdante Piccioni e Luca Argentero

Pierdante Piccioni e Luca Argentero

Lodi, 28 marzo 2020   «Essere terapeutico, come medico e come scrittore: cosa chiedere di più? La mia storia, che parla del dover ricominciare da zero, combattere contro tutti e anche contro sé stessi, del non mollare e farcela è il mio augurio personalissimo all’Italia nell’emergenza di oggi". È il messaggio di Pierdante Piccioni, medico di Lodi, la cui singolare storia, raccolta nell’autobiografia scritta con Pierangelo Sapegno ‘Meno dodici’, ha esordito giovedì sera su Rai 1 nella fiction ‘Doc - Nelle tue mani’ col 26% di share.

Piccioni, portato sullo schermo da Luca Argentero, fino al 31 maggio 2013 era primario del Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi. Ma quando, dopo un incidente d’auto, si risveglia dal coma in ospedale, è convinto che sia il 25 ottobre 2001 e di aver appena accompagnato a scuola suo figlio di 8 anni, in realtà già all’università: 12 anni di vita sono stati cancellati, ma lui si rimette a studiare e torna al lavoro. Nella fiction, realizzata da LuxVide, il suo personaggio, Andrea Fanti, è romanzato, ma la vicenda di base di ‘Doc’, o come si autodefinisce Piccioni, ‘dottor Amnesia’, è realtà: "Di quei 12 anni ho ricordi riferiti dagli altri, non miei", sottolinea Piccioni che, come viene ben tratteggiato nella serie, già dottore brillante, dopo essere stato a lungo paziente, diventa "diversamente medico", più empatico e sfrontatamente sincero, la versione italiana e migliore di noti personaggi tv come ‘Doctor House’ o ‘The good doctor’.

«Essendo stato anche sceneggiatore avevo già visto le puntate ma assistere al debutto a casa con mia moglie e uno dei miei figli è stata un’emozione forte – afferma Piccioni –. Argentero, con cui ho lavorato a lungo, spiegandogli il mio vissuto, è stato molto bravo. Ci siamo sentiti oggi (ieri, ndr) e abbiamo gioito per il successo clamoroso: 7 milioni di telespettatori. Sono stato sul set tra Roma e Milano: a causa del coronavirus, che ha bloccato la lavorazione, per ora andranno in onda le prime quattro puntate, le altre quattro sono rinviate in autunno. Lux Vide mi ha fatto un doppio grande regalo: la mia partecipazione con un cameo muto, alla Hitchcock, come paziente e poi un crossover iniziale tra Don Matteo e Doc".

Piccioni, intanto, come medico è nella regia di una squadra il cui compito è liberare l’ospedale Maggiore dai pazienti affetti da Covid-19: "Decidiamo dove trasferirli, se a Codogno, dove ci sono reparti a minore intensità di cure, nelle case di riposo o a casa. Sono in trincea, alcuni miei colleghi sono stati contagiati". Entro marzo sarebbe dovuto uscire, per Mondadori, il suo ultimo romanzo, scritto sempre con Sapegno, ‘Colpevole d’amnesia’, un "medical thriller" in cui una persona è accusata di aver commesso un delitto nel periodo dell’amnesia. L’uscita è rinviata, ma Piccioni, dalla prima linea, pensa ad altro: "Non mollo adesso, neanche per fare lo scrittore e neanche per colpa di un virus. Dopo avrò più storie da raccontare".