Febbre del Nilo, salgono a 10 i pazienti ricoverati a Lodi

Il primario di Malattie infettive Angelo Regazzetti: non c'è farmaco o vaccino per questa malattia, fondamentale la prevenzione

Febbre del Nilo

Febbre del Nilo

Lodi, 18 agosto 2020 - Salgono a 10, a Lodi, le persone che sono state ricoverate per febbre del Nilo o West Nile Desease. Stando a quanto riferito i pazienti - tutti ricoverati all'ospedale Maggiore - presentano sintomi diversi tra loro e sono ospitati in reparti differenti tra i quali anche quello di Neurologia e Medicina. "Si tratta di pazienti dall'età compresa tra i 49 e i 79 anni", specifica la dottoressa Maria Chiara Cerri del reparto Infettivi.

Il primario di Malattie infettive Angelo Regazzetti ha sottolineato: "Non c'è un farmaco per questa malattia. La terapia è sintomatica. E, naturalmente, non c'è nemmeno un vaccino possibile. Per questo risulta molto importante prevenirla con la disinfestazione dalle zanzare comuni autoctone del genere 'culex pipiens' e la protezione individuale". 

Come spiegato dall'Istituto Superiore di Sanità "la febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo"