Il Fanfullino d'oro 2023 ad Alberto Prina, fondatore del Festival della Fotografia Etica

Il riconoscimento cittadino più importante assegnato al padre della kermesse internazionale nata nel 2010

Alberto Prina

Alberto Prina

Lodi - Torna il patrono San Bassiano di Lodi e l’amministrazione comunale svela i nomi dei benemeriti che si sono meritati le benemerenze civiche e il riconoscimento più importnate: il Fanfullino d'oro, che quest'anno è stato asegnato ad Alberto Prina, fondatore del Festival della Fotografia Etica.

Nella sala consiglio del Comune di Lodi, alla presenza del sindaco, Andrea Furegato, dell’assessore alla Cultura, Francesco Milanesi e del presidente della Provincia Fabrizio Santantonio, si è parlato delle iniziative legate alla ricorrenza del patrono, che cadrà il 19 gennaio.

Per quanto riguarda le benemernze, per la categoria “scienze, lettere e arti”, andrà al Museo dello Strumento Musicale Accademia d’Arti Gerundia, autore di un viaggio nella storia della musica. Per la categoria “Industriali, commercianti, artigiani, lavoratori, animatori di istituzioni cittadine” a Filippo Caccamo, che offre sostegno alle attività di Adica e Arcil (Associazione Gemellaggi Lodi), perché sa mantenere e favorire i rapporti con le città europee gemellate con Lodi, oltre a Giovanni Ghizzoni (alla memoria), per l’importante contributo in campo politico e amministrativo e per l’altrettanto prezioso e generoso sforzo al Banco Alimentare, oltre che in altre associazioni di volontariato presenti in città. 

Nella categoria “Enti, Istituzioni lodigiane e cittadini stranieri benemeriti” pergamena a Luciano Bertoli (alla memoria), un “galantuomo” della politica, stimato dirigente e Vittorio Visigalli e Silvana Cassinetti, per la costante dedizione, gratuita e generosa, alla cura del Parco dei Sogni di Lodi, in zona Revellino. Per la categoria “Mecenati, filantropi, benemeriti delle varie attività assistenziali e sociali” riconoscimento a Francesca Polenghi, per mezzo secolo presenza essenziale nella Casa di Riposo “Santa Chiara” di Lodi, prima come dipendente, poi come volontaria.

Le medaglie d’oro sono invece state assegnate a Antonio Francesco Mazza, per l’opera appassionata e di alta qualità messa a disposizione della città come fotografo; Suor Giuditta Orizio (alla memoria), per essere stata una vera e propria colonna per l’ospedale di Lodi, ed Egidio Esposti, memoria storica del Comitato Provinciale di Lodi del CSI.

La riconoscenza più importante, il “Fanfullino della riconoscenza 2023”, è stata infine assegnata ad Alberto Prina, fotografo da sempre. Appassionato di filosofia e con le immagini in testa, si laurea, però, in fisica e fino al 2008 lavora per importanti società del settore informatico e nel campo delle nuove tecnologie. Ma presto la sua autentica predilezione emerge con forza, fino a spingerlo definitivamente a considerare la fotografia come professione.

Inizia, allora, a lavorare come fotografo sul fronte dei reportage e del fotogiornalismo, sviluppando veri e propri progetti di comunicazione fotografica e multimediale, sconfinando nella fotografia collaborativa. A tutto ciò affianca, da subito, un'intensa attività didattica incentrata sulla tecnica fotografica e sul linguaggio per immagini.

Già molto prima, nel 1989, Prina aveva contribuito alla fondazione del Gruppo Fotografico Progetto Immagine, associazione no-profit con sede a Lodi, dedita alla promozione della fotografia in termini di linguaggio contemporaneo. E grazie all'ispirazione derivata da un viaggio compiuto insieme ad Aldo Mendichi a Perpignan, cittadina nel Sud della Francia e patria del fotogiornalismo mondiale, oltre che stimolato dal fervente entusiasmo dei soci dello stesso Gruppo Progetto Immagine, decide di impegnarsi a fondo per realizzare, nel 2010, la prima edizione del Festival della Fotografia Etica. Di anno in anno, nel 2022, il Festival raggiunge il prestigioso traguardo di oltre 17 mila visitatori nei cinque weekend espositivi previsti, con una cospicua quota, attestata oltre l’80%, proveniente da altre città. 

Parlando del programma, in municipio è intanto stato ribadito che: “Lodi torna ad assaporare l’atmosfera di San Bassiano, a raccogliersi come comunità coesa e unita nel “tutto come prima”, nella speranza che le edizioni passate segnate dall’emergenza pandemica possano andare definitivamente in archivio - commenta Furegato - Si ritorna in fila, allora, ricreando l’interminabile coda di cittadini che attendono pazienti la loro porzione di trippa nella suggestiva Piazza Broletto, sotto i portici”. E ci saranno anche gli altri due tradizionali momenti della festa: il solenne Pontificale, dopo il corteo delle 9, presieduto dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione della Cause dei Santi e i discorsi di sindaco e vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti, nella Cripta della cattedrale; al Teatro alle Vigne, alle 17 , seguirà infine la consegna delle benemerenze civiche e del Fanfullino della Riconoscenza. Ai aggiungeranno eventi collaterali. Milanesi ha parlato di una “festa nella festa” con momenti di ritrovo, mostre, visite guidate, chiese aperte, esposizioni, mercati, spettacoli”. Paola Arensi