CARLO D'ELIA
Cronaca

Il progetto di successo per i senza dimora: una falegnameria dove costruirsi il futuro

Tra i manufatti realizzati ci sono panche, tavolini e un tabellone per segnare gli appuntamenti

Panche e tavolini con i pallet sono alcuni dei manufatti realizzati negli ultimi mesi all’interno degli spazi di via San Giacomo

Lodi, 6 agosto 2017 - Un laboratorio per imparare a cambiare vita. È un successo il progetto di falegnameria lanciato quest’anno da Caritas lodigiana, in cui persone senza fissa dimora, oltre a imparare un lavoro, possono sviluppare la propria creatività e la propria arte. Kenneth Shassah, 34 anni, apolide, che ha già lavorato come falegname, insieme al nigeriano Banabas, sono solo due dei tanti ragazzi che hanno aderito all’iniziativa che si svolge in uno dei laboratori del Centro diurno Incroci di via San Giacomo.

Tra i manufatti realizzati ci sono panche, tavolini e un tabellone per segnare gli appuntamenti, tutti fatti in pallet di legno massiccio di abete. L’obiettivo dell’attività è offrire ai giovani in difficoltà un percorso di formazione professionale volta a insegnare loro un mestiere. «Da mesi i ragazzi hanno iniziato a fare un corso di falegnameria - racconta Luca Malberti, responsabile del progetto -. Sono circa una decina le persone che hanno scelto di partecipare alle attività che si tengono nel Centro diurno della struttura di via San Giacomo. In questo modo hanno imparato il lavoro manuale».

La falegnameria - aperta grazie ai fondi della Caritas - fa quindi parte di un percorso di recupero “completo” della persona, che ha come obiettivo anche il reinserimento dei ragazzi nella società dando loro gli strumenti necessari per emanciparsi e iniziare una nuova vita. Il laboratorio di falegnameria per il momento è stato sospeso per la sosta estiva, riprenderà a settembre con la riapertura delle attività del Centro diurno. Gli spazi forniti dalla struttura di via San Giacomo sono diventati ormai un punto di ritrovo dove gli utenti sono in media una trentina, con punte di 50 presenze in aprile scorso. Ogni giorno fanno colazione, leggono il giornale, guardano il Tg o semplicemente chiacchierano con gli altri ospiti, prima di tornare ciascuno alle proprie attività.

Non si ferma, invece, la solidarietà alla mensa dei poveri. Anche con il caldo africano di questi giorni, la saletta della struttura, gestita dall’associazione Progetto Insieme in collaborazione con la Caritas lodigiana, è stata gremita di uomini e donne senza fissa dimora o in situazione di grave emarginazione. Buona parte di loro sono italiani, molti i lodigiani, anche se la maggior parte degli ospiti resta di provenienza africana.

La mensa può accogliere fino a 25 persone per turno. A partire da mezzogiorno l’atrio della struttura di via San Giacomo si riempie di italiani e stranieri. Tante nuove richieste, che si aggiungono ai soliti ospiti, ma la risposta dei volontari della mensa è sempre all’altezza delle richieste.