Coppia uccisa a Pordenone, Zelo si risveglia dall'incubo: "E ora giustizia"

Dopo l'arresto del 26enne Giosuè Ruotolo e della fidanzata Maria Rosaria Patrone per l'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone di GABRIELE GABBINI

Teresa Costanza e Trifone Ragone

Teresa Costanza e Trifone Ragone

Zelo Buon Persico (Lodi), 9 marzo 2016 - Una boccata d’ossigeno dopo quasi un anno di apnea. Così Zelo si è risvegliata ieri mattina, alla notizia dell’arresto del 26enne Giosuè Ruotolo e della sua compagna Maria Rosaria Patrone, 24 anni per l’omicidio della lodigiana Teresa Costanza e del suo fidanzato Trifone Ragone, giustiziati in un parcheggio di Pordenone lo scorso 17 marzo. Sei colpi di pistola, cinque dei quali a segno, per cancellare l’amore di due ragazzi appena trentenni. C’è ottimismo a Zelo perché si arrivi finalmente alla soluzione di un giallo che è apparso complicato fin dal principio, ma è un ottimismo cauto, rispettoso, a partire dal primo portavoce della città, il sindaco Angelo Madonini: "Spero, e con tutte le precauzioni del caso, che sia stata fatta giustizia per una famiglia che ha sofferto incredibilmente in questo anno. Questa comunità ha cercato di star loro vicina come ha potuto, ma in qualsiasi caso un dramma come questo sarà impossibile da dimenticare”.

A pochi mesi dal duplice omicidio, quando ancora gli inquirenti sembravano brancolare nel buio, tutta Zelo era scesa in piazza con una fiaccolata per chiedere che un crimine del genere non rimanesse impunito. Ora, con l’arresto di quello che fin da subito era entrato nel mirino degli investigatori, la sensazione che sembra prevalere è quella dell’attesa: "È stata una notizia improvvisa, non abbiamo organizzato alcuna manifestazione questa volta – continua Madonini –. Quando siamo scesi in strada l’ultima volta volevamo mandare un segnale forte alla procura friulana, perché non smettessero di cercare. Oggi invece non ce n’è più bisogno, anche se continuiamo a essere vicini a Rosario e Carmelina Costanza, nel nostro intimo".

La prossima settimana, ma già programmata da diverso tempo, ci sarà invece la messa in ricordo di Teresa, per ricordare l’anniversario della sua scomparsa. A celebrarla sarà don Gianfranco Rossi, che con la mamma di Teresa, Carmelina, aveva già collaborato all’interno dell’oratorio cittadino: "Non li ho ancora sentiti – ammette il parroco – ma per il momento non posso che dirmi sollevato nel sapere che la giustizia sta facendo il suo corso. È stato un anno difficile, lungo e ricco di sofferenze per questa famiglia, ma sono contento che finalmente qualcosa si muova». Un nuovo capitolo, che si è aperto proprio all’alba della festa delle donne: «Una ulteriore coincidenza – ammette don Gianfranco con un sorriso – che spero possa donare almeno un pizzico di serenità e speranza a una famiglia che davvero le merita entrambe".