"Io, ostaggio del Covid due mesi: ora sono uno zombie"

Mulazzano, il racconto di una commessa 41enne che, rimasta a lungo positiva al virus, tuttora accusa degli strascichi

Bardati per l'emergenza Coronavirus

Bardati per l'emergenza Coronavirus

Mulazzano (Lodi), 15 novembre 2020 - "Sono stata "ostaggio" del Covid per 72 giorni". Le parole sono di una 41enne, residente a Mulazzano, divorziata e con un figlio adolescente, che lavora come commessa, che per 72 giorni è risultata positiva al Covid. Un’odissea iniziata il 13 marzo con qualche linee di febbre. Solo il 6 aprile si dirige in ospedale a Lodi scopre di avere una polmonite, ma è rimandata a casa per le cure. Così la 41enne, come tanti altri malati della prima ondata, in base alla regole in vigore in quel periodo di estrema emergenza nazionale, per fare il tampone ha dovuto aspettare due settimane senza sintomi. Così lo effettua solo il 5 maggio. Risultato: ancora positiva dopo quasi due mesi.

"E’ stata una mazzata - ricorda la donna -. Ho dovuto aspettare altri 14 giorni, ma con già i due tamponi prenotati, a distanza di 48 ore, per verificare la negativizzazionei" spiega la donna che a fine maggio è uscita dall’isolamento. Quello che le resta oggi, oltre alla terribile esperienza, è quella che viene definita la "coda del Covid", sintomi che accomunano i malati negativizzati. "Mi sento uno zombie che cammina ma il medico di base dice che è normale, vado avanti a integratori - conclude-. Ho vuoti di memoria, affanno e spesso un peso sul petto. Quel che voglio capire è se migliorerò. Nessuno riesce a darmi risposte".